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Gli esseri umani e Dio nelle diverse tradizioni

L’Expo di Milano 2015 si sta avviando alla conclusione, fra chi tira un sospiro di sollievo perché tutto sommato le aspettative sono state confermate, e chi ancora si interroga sull’utilità dell’evento (soprattutto considerato il tema trattato, la possibilità di sfamare tutta l’umanità in modo equo e sostenibile).

Numerose sono state le iniziative organizzate dentro e fuori il mirabolante “villaggio” a forma di pesce stilizzato, tra cui quelle seguite in questi mesi dalle chiese di Milano, di cui abbiamo riferito più volte.

Una sorta di conclusione di questo programma è l’evento organizzato dal Forum delle religioni di Milano, insieme al padiglione della Santa Sede a Expo e all’Arcidiocesi di Milano, che vedrà riuniti induisti, ebrei, cristiani (cattolici e protestanti), musulmani, buddisti in un confronto sul tema «Le religioni cibo dello spirito».

Si terrà martedì 27 ottobre, giorno della Memoria di Assisi, storico incontro avvenuto nel 1986, quando rappresentanti di confessioni e religioni diverse, invitati da Giovanni Paolo II, si ritrovarono in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la pace. Fu lo stesso Giovanni Paolo II a coniare l’espressione «spirito di Assisi» invitando i partecipanti a proseguire nello spirito affermatosi in quei giorni.

Il programma prevede l’incontro dei partecipanti alle 16,30 di fronte al Media Center di Expo (vicino all’ingresso ovest), in prossimità dello striscione «Assisi 1986 – Milano 2015. Religioni – cibo – pace». Partirà quindi la marcia in ricordo dell’incontro di Assisi, che si concluderà al Conference Center, dove è previsto l’evento vero e proprio.

Qui ogni religione svilupperà un aspetto particolare nell’ambito delle relazioni umane (uomo-dio; uomo-creato; uomo-lavoro; uomo-uomini; uomo-corpo), raccontando attraverso di esso la propria tradizione religiosa. In una serie di brevi interventi, ciascuno cercherà di trasmettere il proprio messaggio usando diversi linguaggi, non soltanto quello verbale, ad esempio attraverso musiche, danze e immagini.

La Chiesa valdese di Milano, ad esempio, in rappresentanza delle chiese protestanti, affronterà il tema uomo-lavoro con un intervento del pastore Giuseppe Platone supportato da slides raffiguranti quadri di Vincent Van Gogh. Attraverso il contenuto dei suoi dipinti, la sua storia personale, ciò a cui rimanda e ciò che vi leggiamo, si illustrerà questa sintonia “francescana” per spiegare come la fede di Van Gogh legge il lavoro nel suo rapporto con la terra.

Altrettanto interessanti e intensi saranno i contributi delle altre religioni: gli induisti illustreranno il rapporto uomo-Dio attraverso la presenza di una monaca che eseguirà una danza rituale, mentre una voce aiuterà i presenti a vedere nella danza l’espressione del legame tra l’uomo e la divinità. Gli ebrei parleranno del rapporto fra uomo e creato, con Rav Richetti che illustrerà il canto di un Salmo della Creazione. E ancora, ai musulmani spetterà il compito di affrontare il tema uomo-uomini, in particolare parlando dei profeti, uomini inviati per salvare altri uomini, portatori di buona notizia, monito e salvezza, con l’intervento di Mouelhi Mohsen.

Infine il complesso argomento uomo-corpo sarà l’oggetto dell’intervento buddista, a cura di Raja Rosa Myoen, in cui «il tema della disciplina e della capacità delle religioni di scrivere nella carne degli uomini attraverso le prescrizioni alimentari ci viene illustrata attraverso la spiritualità zen legata al cibo».

A fare da cornice all’intera manifestazione, con brevi interventi di apertura, chiusura e “cucitura” fra le varie relazioni, il pensiero del Papa tratto dall’Enciclica Laudato si’, a cura di monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la cultura, la carità, la missione e l’azione sociale dell’arcidiocesi di Milano.

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