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Premiare la laicità

La Francia continua il risoluto percorso volto a ristabilire la centralità del pensiero laico, quale cardine irrinunciabile della vita dei suoi cittadini.

Ampi dibattiti hanno riempito pagine di giornali e palinsesti televisivi per analizzare le mutate realtà sociali alle prese con una post colonizzazione che si è dimostrata fallimentare e che ha lasciato fra le macerie un’ integrazione quasi mai realmente compiuta, e per sezionare i nuovi impulsi che i flussi migratori di questi anni hanno recato con sé: dalla questione del velo a quello delle ore di religione, le nuove sfide sono state affrontate e non nascoste sotto il tappeto.

E’ sotto gli occhi di tutti che la Francia sia la nazione europea che più di altre sta subendo al proprio interno una serie di attacchi, attentati, andati a segno o sventati, caratterizzati pressoché tutti da un fanatismo religioso di fondo anche se talvolta rielaborato in chiave personalistica da emarginati sociali.

La risposta di un Paese ferito, baluardo nell’istituzione prima e nella difesa poi dei diritti fondamentali dell’uomo, è quella per l’appunto di ristabilire i valori di autonomia dello Stato.

Perché questa idea sia anche plasticamente percepibile dalla popolazione il governo ha deciso di creare un premio volto a mettere in risalto i progetti e le azioni che pongono proprio la laicità al centro della propria essenza.

Il riconoscimento verrà assegnato dall’Osservatorio per la laicità il 9 dicembre di ogni anno, in occasione dell’anniversario della legge che ha sancito la netta separazione fra Stato e chiesa nel 1905.

Il solco è quello dell’articolo 10 della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino e dell’articolo 1 della Costituzione repubblicana, ma le radici sono ancora più profonde e partono ovviamente dalla Rivoluzione per arrivare alle leggi sull’istruzione primaria obbligatoria del marzo 1882, veri cardini di indipendenza dei poteri statali, dal momento che con esse si aboliva l’insegnamento della morale religiosa dalle scuole transalpine.

Il premio verrà assegnato da una giuria composta dal presidente dell’Osservatorio per la laicità e da due altri suoi membri cui si sommano due personalità scelte di anno in anno in ragione delle competenze ed esperienze sul tema.

Foto di Thomas Claveirole, licenza CC BY-SA 2.0,  via Flickr