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Il grido dei sindaci del pinerolese per gli ospedali

Non era mai successo. Tutti e 47 i sindaci del pinerolese uniti hanno firmato un documento condiviso e preciso in cui chiedono all’assessore della sanità del Piemonte Antonio Saitta chiarimenti sull’atto aziendale della settimana scorsa che lascia grandi interrogativi sul futuro delle strutture ospedaliere del territorio, in particolare sull’unico ospedale rimasto, l’Agnelli di Pinerolo.

È stata anche indetta una manifestazione il prossimo sabato 10 ottobre alle 15,30 per chiedere alla Regione Piemonte una giusta distribuzione dei servizi sanitari sul territorio. Si partirà dalla Stazione centrale di Pinerolo, si formerà il corteo e si arriverà davanti all’Ospedale civile “E. Agnelli”.

Martedì 29 settembre sono iniziati gli incontri informativi diffusi sul territorio da parte dei sindaci per spiegare alla popolazione qual è la situazione, i rischi che si corrono e invitarli alla manifestazione del 10 ottobre. Il primo incontro a Bibiana, poi mercoledì 30 sarà al centro sociale nel comune di Roure, venerdì 2 ottobre a Pragelato presso l’Ufficio del Turismo per i comuni dell’alta val Chisone, lunedì 5 ottobre a Perosa Argentina nella sala del centro anziani per i comuni di Pinasca, Pomaretto e Perosa e martedì 6 ottobre a Pinerolo presso il salone del circolo sociale dove i sindaci del pinerolese incontreranno i dipendenti dell’Asl To3, sempre martedì Garzigliana organizza un incontro per i comuni di Osasco e della piana, mercoledì 7 a San Germano Chisone per i comuni di Porte, Villar Perosa, Pramollo e San Germano, spiega Danilo Breusa, sindaco di Pomaretto. Breusa, insieme a Marco Cogno, sindaco di Torre Pellice, sono i delegati dai sindaci del pinerolese per seguire le vicende legate agli ospedali.

Danilo Breusa, sindaco di Pomaretto approfondisce alcuni dei punti critici

Il primo incontro a Bibiana ha avuto una buona partecipazione: un’ottantina persone presenti ad ascoltare gli ultimi sviluppi sulla sanità piemontese da parte di un agguerrito ma anche preoccupato per il futuro Marco Cogno. «L’ospedale di Pinerolo può rischiare molto. Nella prima bozza dell’atto aziendale proposto ai sindaci il 17 settembre Pinerolo rischiava molte funzioni: la Stroke Unit, la funzione per chi viene colpito da ictus e ha bisogno di una pronta assistenza poteva essere spostata a Rivoli o al San Luigi di Orbassano; anche la Utic, l’unità di terapia intensiva cardiologica, per chi ha un infarto, rischia di andare verso Torino. Noi sindaci su queste due questioni abbiamo già avuto dalla direzione generale rassicurazioni sulla permanenza di una struttura semplice a Pinerolo. Però rimangono altri dubbi e questioni. Dove andranno o saranno collocate i reparti di Otorinolaringoiatria, Urologia, Oculistica, Oncologia, Nefrologia e Dialisi che al momento sono a Pinerolo? Su questo non abbiamo ancora risposte, per quello è importante che tutta la popolazione scenda in piazza per difendere le sue strutture. Non possiamo permettere che a Pinerolo tolgano un pezzo dopo l’altro e poi lo declassino a Cavs com’è già successo per Pomaretto o Torre Pellice e rischiare che i nostri concittadini partano da Fenestrelle, Bobbio Pellice o Osasco per andare a farsi curare solo più a Torino». Oltre a questo c’è il problema dei posti letto a Pinerolo che rischiano, dopo la ristrutturazione, di diminuire sotto i 300 presenti prima.

Foto serata a Bibiana

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L’Atto aziendale è il documento di pianificazione strategica dei prossimi tre anni su cosa sarà la sanità nel nostro territorio. Tutti i sindaci dell’Asl To3, 105, per un totale di circa circa 500.000 abitanti, avrebbero dovuto votarlo. «Abbiamo avuto quattro giorni di tempo per valutarlo – ha detto Cogno – e abbiamo avanzato i nostri dubbi e le nostre richieste». L’Atto prevedeva la riforma dei dipartimenti e su molti ambulatori oggi presenti a Pinerolo non c’era la certezza della loro collocazione futura: Urologia, oncologia, e il centro trasfusionale sarebbe andato a Rivoli o al San Luigi. Pinerolo è riconosciuto ospedale di primo livello, quindi deve avere tutte quelle funzioni che lo fanno funzionare. I dipartimenti sono passati da 14 a 5 e le 100 strutture complesse che c’erano in Piemonte passeranno a 61. I sindaci del pinerolese temono che in futuro tutto il territorio potrebbe dover far riferimento agli altri due ospedali dell’Asl To 3, Rivoli o il San Luigi di Orbassano. Per questo chiedono maggiori risorse e un’attenzione dei confronti del pinerolese perché non resti isolato dal resto della sanità piemontese.

La legge Balduzzi dice che un presidio non si può chiamare ospedale se non ha almeno 120 posti letto. Il Piano di rientro al quale è sottoposta la Regione Piemonte e dal quale dovrebbe uscire a fine 2015, prevede che ogni decisione del Direttore Generale dell’Asl debba passare al vaglio di un tecnico del MEF, Ministero dell’economia e della finanza. A fine ristrutturazione l’”Agnelli” di Pinerolo potrebbe avere 320 posti, ma ma si teme che il piano regionale nei fatti li riduca a 130. «Come sindaci abbiamo chiesto 2,2 posti letto per mille abitanti – dice Marco Cogno, sindaco di Torre Pellice ben al di sotto del limite massimo di 2,6 che ci concederebbe la legge. Siamo responsabili, capiamo il momento di crisi della sanità piemontese, ma non possiamo scendere sotto quella soglia. 504 posti per tre ospedali è l’ordine dall’assessorato regionale alla Sanità, contando anche gli ospedali di Susa, Giaveno e Avigliana oltre a Rivoli e Orbassano, quindi Pinerolo rischia un grande ridimensionamento».

Marco Cogno, sindaco di Torre Pellice, approfondisce la questione dei posti letto

A questo si aggiunge una ulteriore difficoltà sottolineata ieri sera dalla dott.ssa Graziella Rossi, assessora a Torre Pellice ha detto che «manca anche un interlocutore. Il responsabile di distretto ora manca e non si sa quale sarà».

Marina Maglio, rappresentante sindacale Cgil nell’Asl To 3 durante l’incontro a Bibiana ha ribadito che il grande problema della sanità del territorio «è ancora il blocco delle assunzioni perché a Rivoli sono state assunte 26 persone ed è stato creato un nuovo reparto al Cavs di Avigliana, ma nel resto del pinerolese ancora nulla, e il reparto di psichiatria è quello che ne soffre di più.

Marina Maglio approfondisce il problema del blocco delle assunzioni

L’Asl To3 era composta da nove distretti. Ora sono 5, le Valli e Pinerolo riunite in un unico distretto che raggruppa 135 mila abitanti su 1320 kmq. Il distretto di Collegno, per esempio ha 80.000 abitanti su una superficie molto minore.

I sindaci del pinerolese hanno analizzato anche questo aspetto, sostenendo di aver mandato tutte le richieste al nuovo direttore generale dell’Asl To3, Flavio Boraso, e all’assessore Saitta ma non voler abbassare la guardia, chiamando la popolazione alla manifestazione di sabato 10 ottobre. «Dovremo essere in tanti e farci sentire se vogliamo difendere i nostri presidi sanitari», hanno ribadito, tutti uniti, i sindaci.

Ascolta l’intervista su Radio Beckwith