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Riaprono le scuole cristiane in Israele

Dopo un mese di braccio di ferro riaprono oggi in Israele le scuole cristiane, in sciopero dai primi giorni di settembre per protestare contro i pesanti tagli ai finanziamenti decisi dal governo centrale, che si era ben guardato da prendere analoghe decisioni per altre scuole confessionali.

La questione era giunta addirittura in parlamento, alla Knesset, che ha dibattuto sulla questione la settimana scorsa in seduta plenaria.

Le lunghe trattative hanno portato ad un ripensamento delle elargizioni che, calate del 45% in pochi anni, hanno obbligato i dirigenti scolastici ad alzare le rette, andando in questa maniera a gravare sulle tasche delle famiglie cristiane, che nel Paese godono mediamente di uno stipendio più basso rispetto ai connazionali di religione ebraica.

Fra le scuole cristiane coinvolte figura anche la Nazareth Baptist Church, come già raccontato nelle scorse settimane dalle colonne del nostro giornale: un istituto fondato nel 1936 e frequentato da ben 1000 allievi.

Sono oltre trentamila gli studenti che frequentano le scuole cristiane in Israele, e fra essi figurano molti musulmani. Inevitabile che la chiusura dei rubinetti pubblici scatenasse una reazione, se si pensa che le analoghe scuole confessionali ebraiche ortodosse ricevono un finanziamento che copre il 100% dei costi di gestione, mentre le scuole cristiane ricevono circa il 30%, costringendo le famiglie a versare la parte mancante tramite le rette sempre più esose.

La prima tranche di finanziamenti dovrebbe garantire la sussistenza degli istituti fino a Natale, ma non dovrebbero esserci ulteriori sorprese anche per il prosieguo dell’anno scolastico. La cifra erogata è una goccia del grande budget dedicato all’istruzione, ma per lo meno consente il superamento di questa situazione di stallo, regalando ai contendenti qualche mese per trattative e accordi più ampi.

Fra le note positive di questa battaglia si registra la grande solidarietà raccolta dalle scuole cristiane fra la popolazione di Israele, senza alcuna distinzione religiosa, anzi con arabi e ebrei in prima fila a rivendicare il diritto allo studio per ogni studente. Una conquista morale e sociale, una lezione per tutti.

Foto”Jerusalem from mt olives” by Wayne McLean (Jgritz) – Own work. Licensed under CC BY 2.0 via Wikimedia Commons