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Stati Uniti distratti sui rifugiati

Il Cws (Church World Service), il servizio luterano per l’immigrazione e i rifugiati, e molte altre comunità di fede e organizzazioni legate alle chiese stanno sollecitando il governo statunitense affinchè si faccia carico di ospitare centomila rifugiati siriani sul proprio territorio e al contempo si adoperi per creare le condizione per farne ospitare altrettanti in altre parti del mondo.

Queste associazioni, quasi tutti organismi facenti parti del Cec, il Consiglio ecumenico delle chiese, sottolineano come si stia vivendo «la peggiore crisi dalla fine della seconda guerra mondiale. Oltre 60 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni, non solo in Siria, ma anche in Somalia, in Afghanistan, in Congo ed in vari altri paesi. La risposta statunitense al momento non è per nulla all’altezza della loro tradizione».

Dall’inizio del conflitto siriano sono a malapena 1517 i rifugiati che hanno trovato ospitalità negli Stati Uniti. Il Cws sta promuovendo una raccolta firme, sottoscritta già da oltre sessantamila persone, per chiedere al governo centrale Usa una risposta su questa urgenza.

Doris Peschke, segretaria generale della commissione delle chiese per i migranti in Europa (Ccme) ha lodato le chiese americane che stanno aiutando i migranti a trovare una stabilizzazione invitandole a lavorare insieme a quelle europee per dare vita ad azioni congiunte ancora maggiormente efficaci, sia in termini di accoglienza, che di pressione verso gli Stati per far loro attuare politiche serie di gestione di questa crisi.

Fonte Cec

Foto “An Aerial View of the Za’atri Refugee Camp” di U.S. Department of State – http://www.flickr.com/photos/statephotos/9312291491/sizes/o/in/photostream/. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons.