prime_minister_of_israel_benjamin_netanyahu

Israele, scuole arabe in sciopero in solidarietà con le scuole private cristiane

Quasi 450 mila studenti privati delle proprie lezioni. La maggior parte delle scuole arabe di Israele hanno scioperato lunedì 7 settembre in solidarietà con gli istituti di istruzione privati cristiani, a loro volta in sciopero per reclamare i finanziamenti statali necessari per il funzionamento delle classi. Finanziamenti pesantemente tagliati rispetto agli anni precedenti dal neo governo di Benjamin Netanyahu, con il rischio di impedire un diritto fondamentale, quello all’istruzione, ad una componente minoritaria del Paese.

Nonostante le pressioni che, secondo alcune fonti, il ministero dell’Educazione avrebbe messo in atto nei confronti degli insegnanti per dissuaderli dall’incrociare le braccia, l’adesione allo sciopero é stata massiccia.

Già domenica migliaia di manifestanti, in maggioranza arabi israeliani, erano scesi in strada davanti agli uffici del premier Netahyahu per reclamare fondi pubblici per le scuole cristiane, fortemente discriminate nei confronti ad esempio delle scuole private ebraiche ultraortodosse, in cui i trasferimenti statali arrivano a coprire il cento per cento delle spese di esercizio.

La questione si trascina da mesi, e ha fatto si che domenica scorsa lo stesso papa Francesco, in occasione della visita in Vaticano del presidente israeliano Reuven Rivlin, ne chiedesse conto, ricevendo in cambio l’impegno a trovare una soluzione in tempi rapidi. Le scuole cristiane in Israele sono frequentate da circa 33 mila alunni, al sessanta per cento cristiani, mentre i restanti sono musulmani.  

Foto “Prime Minister of Israel Benjamin Netanyahu” by Kremlin.ru. Licensed under CC BY 3.0 via Wikimedia Commons.