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Perdonare e rimettere al centro l’Evangelo

L’8 dicembre 2015 si aprirà per i cattolici un Giubileo straordinario, indetto da papa Francesco, che ricorre nel cinquantesimo anno della fine del Concilio Vaticano II e che sarà dedicato alla misericordia. In quell’occasione tutti i sacerdoti avranno la facoltà di assolvere dal peccato di aborto, l’indulgenza potrà essere ottenuta nelle cappelle di tutte le carceri del mondo, e le assoluzioni praticate dai preti Lefebvriani saranno pienamente valide. Per chi osserva il mondo cattolico, queste sono tre novità che sono state consegnate a mons. Fisichella, curatore delle iniziative giubilari. Ne abbiamo parlato con don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei, e con Eric Noffke, pastore valdese e docente di Nuovo Testamento alla Facoltà Valdese di teologia di Roma.

Un gesto di apertura, dunque, che tenta di rimettere il vangelo al centro della riflessione, secondo Bettega.

Dal punto di vista protestante, colpisce l’apertura del papa, ma non stupisce il comportamento, in linea con quello di un pontefice, soprattutto parlando di giubileo e indulgenze, normale, all’interno della teologia delle opere, propria della chiesa cattolica.

Una differenza che resta soprattutto a livello teologico.

Si è spesso parlato di perdono in questo periodo, soprattutto in relazione alla richiesta di papa Francesco ai valdesi. Parlando di scelte personali, come quella dell’interruzione di gravidanza, torna il concetto, ma che ha una valenza diversa per la concezione cattolica e per quella evangelica.

Foto “Second Vatican Council by Lothar Wolleh 006” di Lothar WollehOpera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons.