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La salvaguardia del creato è un valore universale

Il 1 settembre è la giornata mondiale per la salvaguardia del creato, istituita dalla Conferenza Episcopale Italiana ma con il contributo ecumenico di diverse confessioni religiose. L’impegno delle chiese, però, non sembra essere limitato ad un’unica ricorrenza celebrativa, destinata ad essere sostituita il giorno successivo: l’enciclica papale Laudato sì ha sottolineato come la questione ambientale condiziona strettamente il benessere delle popolazioni mondiali, da poco è stata pubblicata la Dichiarazione internazionale Islamica sui cambiamenti climatici, e da anni abbiamo dichiarazioni Indù, Buddiste e Sikh contro il peggioramento del clima mondiale, come riporta un recente tweet di Greenpeace.

La Conferenza sul Clima di Parigi si avvicina e gli obiettivi con i quali i diversi stati arriveranno all’incontro, non sono sufficienti secondo i climatologi. Abbiamo già parlato dei rifugiati climatici e delle conseguenze che possono avere sugli scenari mondiali ulteriori migrazioni per condizioni di vita inaccettabili. Il quadro è complesso, dunque, e l’impegno delle religioni è interessante da analizzare, per capire come il sistema valoriale di comunità diverse può convergere in un obiettivo comune.

Laura Baldassini, coordinatrice del team Gallo Verde della Chiesa valdese di Milano, racconta come l’impegno si possa trasformare in buone pratiche

Oltre ai buoni intenti è importante applicare buone pratiche, non solo per i risultati positivi concreti, ma per la forte opera di testimonianza che questo gesto porta con sé.

Per i Galli Verdi l’appuntamento è dunque a Milano dal 18 al 20 settembre per un simposio internazionale in cui da molte parti d’Europa, Brasile e Stati Uniti diversi gruppi di certificazione ambientale concretizzeranno la missione di creare comunità atraverso la salvaguardaia del creato.

Foto “Clima de Ayacucho” by Fer121Own work. Licensed under GFDL via Wikimedia Commons.