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«Piena comunione» ecclesiale tra due chiese del Nord America

Il Consiglio generale della Chiesa Unita del Canada, riunito a Corner Brook nella provincia canadese di Terranova e Labrador, ha votato all’unanimità il 13 agosto scorso la proposta di adottare una «piena comunione» con la Chiesa Unita di Cristo negli Stati Uniti. L’annuncio del risultato della votazione è stato accolto con una standing ovation.

Il termine «piena comunione» è utilizzato per gli accordi formali tra le chiese che, pur mantenendo la propria specificità, riconoscono nell’altra la chiesa di Gesù Cristo, una, santa, cattolica e apostolica. Ciò prevede la condivisione di una visione comune della missione cristiana, l’impegno nel ministero congiunto e il reciproco riconoscimento dei ministri.

L’accordo tra la Chiesa Unita di Cristo e la Chiesa Unita del Canada sarà ufficializzato nell’ottobre 2015 in occasione della celebrazione di un culto comune nella città di Niagara Falls, Ontario, Canada, al confine con gli Stati Uniti. Entrambe le chiese sono membri del Consiglio ecumenico delle Chiese (Cec) e della Comunione mondiale delle Chiese Riformate.

Il past. Geoffrey Black, presidente emerito della Chiesa Unita di Cristo, in un’intervista ha detto che l’accordo è stato un passo «naturale». «Siamo chiese che cercano la giustizia e che condividono un continente. Molti dei nostri membri attraversano il confine regolarmente e fanno culto insieme. È naturale che le nostre chiese nazionali avrebbero costruito e definito queste relazioni. Insieme, avremo una voce più forte nelle nostre capitali, Washington e Ottawa».

La pastora Karen Georgia Thompson, responsabile delle relazioni ecumeniche e interreligiose della Chiesa Unita di Cristo, ha evidenziato che l’accordo sta suscitando entusiasmo negli ambienti ecumenici al di là del Nord America: «Questa è la speranza ecumenica. È un modo di vivere l’unità dei cristiani senza la fusione delle nostre strutture confessionali».

Punto chiave dell’accordo di piena comunione tra le due chiese del Nord America è lo scambio di personale del ministero pastorale.

«Questo è forse il primo accordo transnazionale al mondo che comporterà un processo per lo scambio formale di ministri. In Europa, gli accordi tra le chiese riformate e luterane (Concordia di Lueunberg, ndr) non riguardano lo scambio dei ministri», ha osservato Thompson.

Fonte: Cec

Foto “Corner Brook from above” by Rob Schmidt – originally posted to Flickr as Corner Brook from above. Licensed under CC BY 2.0 via Wikimedia Commons.