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Rifugiati a Napoli: ancora nessuna risposta dalla Prefettura

Continua in piazza del Plebiscito a Napoli il presidio dei rifugiati cacciati da Villa Angela a Terzigno (Na) il 28 luglio scorso per aver denunciato le condizioni disumane in cui si trovavano in quella struttura. Mentre la città è svuotata dal caldo e dalle ferie, i profughi – insieme a rappresentanti di diverse associazioni e da membri delle chiese valdesi e metodiste di Napoli – presidiano ormai da nove giorni il palazzo della Prefettura, che rimanda di giorno in giorno la risposta relativa alla sospensione del provvedimento con il quale sono state revocate le misure di accoglienza per i 18 migranti.

«La prefettura, dopo aver promesso una risposta nella giornata di oggi 10 agosto 2015, rimanda ancora. Non ci sono più i responsabili preposti (la viceprefetto, dr.ssa G. D’Orso, che si occupa del caso è in ferie, ndr) e quindi a tutt’oggi non c’è nessun orizzonte certo. Il destino di queste persone è di essere doppiamente profughi? Sia nelle loro terre sia qui?», si legge in un appello che è stato inviato al prefetto, al sindaco, al questore di Napoli e al presidente della Regione Campania.

Anche i profughi, in una lettera aperta «alla gente che ha a cuore l’umanità», hanno parole dure verso la prefettura che «invece di premiare noi e assicurare alla giustizia lo speculatore, ci ha messi per strada perché ha creduto alle parole del proprietario dell’hotel secondo cui noi siamo i violenti. Ma noi abbiamo solo protestato pacificamente contro le indegne condizioni dell’accoglienza. Se ci credete, questa è la verità». E poi proseguono: «In questi giorni soffriamo molto, siamo per strada, ma stiamo ricevendo tanta solidarietà da associazioni gente comune, chiese cattoliche, protestanti ed evangeliche. Siamo affaticati ma non stanchi, andiamo avanti per la verità e la giustizia».

Che il morale dei ragazzi sia ancora alto, nonostante siano trascorsi 17 giorni senza sapere se saranno reinseriti o meno nel programma di accoglienza, ce lo conferma la pastora Thesie Müller, che si è fin dall’inizio adoperata instancabilmente a favore dei profughi. «Anche ieri eravamo in piazza e la giornata di presidio davanti alla Prefettura è stata arricchita da musiche e danze: i ragazzi hanno delle risorse incredibili! Spero che non perdano la loro voglia di vivere e la loro forza di ridere e scherzare».
 Con il ritmo dei tamburi e con le voci sono stati scanditi alcuni slogan. E poi, un po’ per gioco e un po’ per riempire le ore da trascorrere in piazza, alcuni dei ragazzi hanno «riscritto» una strofa della famosa canzone napoletana Funiculì funiculà:

«Siamo venuti dalla Costa d’Avorio fino qui/ a Napoli abbiamo trovato maman Thesie/ lei ci ha accolti nella chiesa valdese/ e ha battuto la prefettura./ Jammo, jammo ‘ncoppa jammo jà…».

Buone notizie sul fronte dell’ospitalità. Dopo essere stati accolti per oltre una settimana presso la chiesa valdese e metodista del Vomero, e poi per alcuni giorni presso una struttura cattolica di Portici, i 17 migranti saranno ospitati fino alla fine di agosto presso una parrocchia di Castellammare di Stabia (Na) e mangeranno presso la Caritas cittadina.