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La chiesa valdese e metodista del Vomero-Napoli ospita da una settimana 18 richiedenti asilo

Da martedì 28 luglio la chiesa valdese e metodista del Vomero-Napoli accoglie nei suoi locali 18 richiedenti asilo che sono stati denunciati ed allontanati dal Centro di accoglienza «Villa Angela» di Terzigno (Na), un paese dell’area vesuviana, presso il quale erano ospitati.

«Quando è stato chiaro che non c’erano altre possibilità, abbiamo aperto le porte della nostra chiesa, in attesa di una sistemazione più consona e definitiva», ha spiegato Dorothea Müller, pastora della chiesa cristiana del Vomero (valdese) e della chiesa metodista di Napoli, che da tempo segue la situazione dei richiedenti asilo ospitati presso Villa Angela, a Terzigno.

La vicenda inizia quando, alcune settimane fa, nel corso di un’assemblea dell’Associazione antirazzista interetnica «3 Febbraio», si sono costituiti dei piccoli gruppi per visitare i diversi centri di accoglienza operativi sul territorio e di monitorare la qualità della loro ospitalità. La pastora Müller faceva parte della delegazione che si è recata a Terzigno. «Il gestore del centro ci ha mostrato la sala della mensa, ma ci è stato impedito, anche fisicamente, di visitare le camere degli ospiti. Siamo stati allontanati e per farci andar via il responsabile ha chiamato i carabinieri che hanno preso i nostri dati». Successivamente a questa visita, uno dei giovani ospiti di «Villa Angela» ha ripreso con il telefonino le camere e i bagni del centro, documentandone il degrado (sul sito de La Stampa è disponibile il video).

È dopo questi fatti che il gestore del Centro di accoglienza ha denunciato 18 richiedenti asilo con l’accusa di «minacce e violenze» e di aver procurato «lesioni a due operatori». Da qui l’ordinanza di espulsione del Prefetto che ha «revocato le misure di accoglienza» nei loro confronti. Rimasti senza fissa dimora i migranti, giovani sui venti anni provenienti dalla Costa d’Avorio, dal Ghana, in maggioranza francofoni, sono stati accolti dalla comunità del Vomero che, pur essendo quasi del tutto in vacanza, non si è tirata indietro e ha aperto le sue porte sfidando la mentalità di un quartiere “per bene”, con qualche pregiudizio nei confronti degli stranieri. I 18 ospiti hanno dormito sulle panche della chiesa, hanno mangiato nella saletta retrostante e hanno usufruito di un piccolo servizio igienico senza doccia. «Abbiamo anche celebrato degli intensi momenti di preghiera interreligiosa con alcuni degli ospiti musulmani», ha aggiunto la pastora Müller.

Giovedì 30 luglio, nei locali della chiesa del Vomero si è svolto un incontro a cui hanno partecipato oltre alla pastora Müller e i presidenti delle due chiese, anche i rappresentati di diverse associazioni («3 Febbraio», Acli, La Comune, Scuola di Pace, Filef, Hamef, attivisti del M5S). «Le chiese evangeliche napoletane – ha precisato Luciano Cirica, vicepresidente dell’Ospedale evangelico Villa Betania – sono in prima linea per l’assistenza umanitaria e sanitaria verso i migranti. Pur non avendo strutture adatte (i migranti dormono sulla panche della chiesa) ci siamo subito messi a disposizione per gestire al meglio questa prima accoglienza».

Il giorno seguente, nel pomeriggio, c’è stato un altro incontro al quale è intervenuto anche il dr. Mario Coppeto, presidente della Municipalità del Vomero, che oltre a portare il suo saluto ufficiale ha fornito diciotto materassini e ha comunicato la disponibilità di utilizzo per i rifugiati delle docce del vicino stadio «Collana».

Domenica 2 agosto, poi, alcuni dei migranti hanno partecipato al culto presso la chiesa valdese di Napoli-via dei Cimbri. Nella serata, durante un’assemblea delle associazioni che si stanno impegnando in quest’azione di solidarietà nei confronti degli immigrati, è stata lanciata una campagna di solidarietà che consiste nell’esporre cartelli o striscioni con la frase: «Io sono come te: accoglimi!».

«Le notizie false che tendono ad alimentare il risentimento nei confronti degli immigrati sono tante, – ha detto Leonardo Magrì, pastore della chiesa valdese di via dei Cimbri –, per questo sarebbe opportuno, lì dove è possibile, predisporre anche un cartello che spieghi che i famosi 30€ al giorno dei quali tanto si parla, non vanno nelle tasche degli immigrati, ma dei proprietari delle strutture e non sono soldi che vengono prelevati dalle tasse degli italiani, ma fondi che giungono dall’Europa».

Domattina, invece, il legale delle Acli che sta seguendo la vicenda invierà al Prefetto le memorie difensive dei 18 ragazzi allontanati. «In seguito a disordini avvenuti nella struttura di Terzigno – precisa la pastora Müller – il Prefetto di Napoli ha emesso un’ordinanza di revoca delle misure di accoglienza per i 18 rifugiati che, trovandosi senza un domicilio, rischiano di non poter discutere la richiesta di asilo. Questo è ciò che più ci preoccupa!».

La mobilitazione continua e mercoledì 5 agosto, alle ore 11, ci sarà un presidio davanti alla Prefettura in piazza Plebiscito, a Napoli, in attesa dell’esito dell’inchiesta che il Prefetto sta conducendo. Anche gli evangelici di Napoli ci saranno per chiedere che la verità dei fatti sia accertata e che la difesa dei diritti sia garantita.

Foto scattata al termine del culto celebrato domenica 2 agosto presso la chiesa valdese di Napoli-via dei Cimbri