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L’Occitania d’estate in Piemonte

È la prima edizione e anche un primo esperimento: riunire sotto un unico cappello gli eventi musicali, culturali e enogastronomici della Granda per realizzare un grande e lungo festival occitano. Nei nostri territori una cosa del genere ancora non c’era e mancava. L’Occit’Amo Festival prova a realizzarlo.

«L’Occit’Amo, Festival delle Terre del Monviso e delle Valli Occitane, – spiega Remo Giordano, ideatore ed organizzatore del festival – ha l’ambizioso obiettivo di ricreare la magica atmosfera del connubio tra la musica popolare, etnica e tradizionale e il fascino di tesori d’arte disseminati in chiese e cappelle, palcoscenici inusuali sulle montagne delle Valli Po, Valle Stura, Infernotto, Varaita, Maira e Grana, nella Saluzzo ex capitale del Marchesato, e nei comuni di: Verzuolo, Manta, Lagnasco, Scarnafigi e Moretta».

Quella di quest’anno è una «edizione zero» che vuol essere anche una prova. «L’intenzione è quello di farlo diventare un festival che duri, speriamo, tanto tempo. A partire da questa edizione faremo le valutazioni per capire come proseguire».

Il festival è iniziato in primavera e ha già avuto moltissimi appuntamenti a giugno e luglio: «Per ora sta andando tutto molto bene, – prosegue Giordano – anche perché la scelta è stata quella di appoggiarci a realtà già esistenti. Quindi non creare qualcosa ex novo ma andare a rinforzare eventi e manifestazioni che già esistevano. Certo, non solo questo perché ci sono tante cose nuove».

Un festival itinerante

Domenica 2 agosto Giovanni Allevi suonerà alle 15 al Pian Pilun, al Colle di Gilba tra val Varaita e val Po; la sera ci si sposterà a Valloriate per il concerto dei Lou Seriol al tradizionale Campeggio Resistente. Giovedì 6 agosto a Crissolo per “Musica in grotta”, una lezione-concerto sugli strumenti occitani. Il 7 agosto alla Chiesa di Sampeyre concerto dedicato alle cornamuse alpine e occitane con Dino Tron e Sergio Berardo. In questa occasione verrà utilizzata la riproduzione della piva d’estròp realizzata da Robert Matta, un liutaio locale che si è ispirato proprio agli affreschi della chiesa. Il 15 il tradizionale concerto dei Lou Dalfin a Castelmagno e poi molte altre iniziative d’ogni tipo. Mercoledì e giovedì 19 e 20 agosto la due giorni a dorso d’asino: un trekking in compagnia degli Asinari del Monviso scoprendo vecchie mulattiere e borgate con allestimento del campo. In questo caso la prenotazione è obbligatoria entro il 15 Agosto.

Il 21 e 23 agosto si svolgerà il giro fotografico del Viso, ovvero l’arte di camminare e di cogliere l’attimo attraverso l’obiettivo. Viene proposto un trekking di tre giorni intorno alla montagna simbolo delle Alpi occidentali con un mini corso fotografico. Il 30 agosto la tradizionale Festa del nostrale d’alpe con bancarelle, formaggi d’alpeggio e suggestioni musicali.

Si proseguirà per tutto settembre, ottobre e novembre con trekking, musica, concerti e eventi fino alla tradizionale Uvernada che chiuderà il ciclo di appuntamenti.

«Volevamo gestire in modo sensato e dare importanza a un certo tipo di eventi, offrendo una comunicazione forte e integrata. La cosa curiosa è che tutto ciò non è stato studiato a tavolino ma è stato un percorso che si è sviluppato dallo scorso novembre quando ci trovammo a Saluzzo a discutere anche del futuro dell‘Uvernada. Certo i soldi mancano sempre ma con l’ingegno e l’unione delle forze si può ovviare», spiega Giordano.

Come se la festa autunnale dei Lou Dalfin si allargasse a un periodo molto più lungo in tutto il mondo occitano piemontese. Anzi cuneese. Come mai val Pellice, Chisone e Germanasca e altre zone non sono state inglobate?

«L’idea e l’intenzione è quella di coinvolgere il maggior numero di valli possibili. Chiaramente siamo partiti come nucleo centrale da quello che è il territorio dell’ex Marchesato di Saluzzo. Poi abbiamo inglobato anche la valle Stura che non faceva parte del territorio del Marchesato. Volevamo toccare anche il pinerolese e le vostre valli. Non si è trovato un terreno fertile subito a livello politico, ma sono convinto che dopo questa prima edizione capiranno che forse è interessante unire ancora di più le forze».