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Grandi scoperte o piccoli passi?

Esistono gli Ufo? E se esistono, hanno il raggio della morte? La ricerca di vita extraterrestre è sicuramente un argomento affascinante e importante per le sue evidenti implicazioni. Per questo, dopo la scoperta vent’anni fa del primo pianeta extrasolare (cioè un pianeta che orbita attorno a un’altra stella, diversa dal Sole), un gigante gassoso più grande del nostro Giove, molti astronomi fanno a gara per essere i primi a trovare un pianeta roccioso più piccolo, simile alla Terra, adatto a ospitare la vita. Considerando che ci sono miliardi di soli nella nostra galassia, e miliardi di galassie, è infatti ragionevole supporre che ci sia vita su qualche altro mondo. Ma una cosa è fare ipotesi, altra è trovare le prove.

Ora, sembra che il satellite Kepler della Nasa, lanciato nel 2009 e costruito proprio per fare un censimento dei possibili mondi abitabili, abbia individuato un’altra Terra, battezzata Kepler-452b. Sempre Kepler aveva già scoperto un pianeta simile per dimensioni al nostro quattro anni fa, Kepler-22b. Dove sta la differenza tra i due? Nel fatto che la stella di Kepler-452b è molto simile al nostro Sole, e la distanza tra i due quasi uguale alla distanza Sole-Terra. Si dice, in termine tecnico, che Kepler-452b si trova nella «fascia di abitabilità», una zona in cui si può trovare acqua allo stato liquido, condizione che si ritiene favorevole per lo sviluppo della vita. Kepler-22b non ha questa «fortuna». Una scoperta epocale, dunque? Non direi.

Il progresso, contrariamente a quanto si insegna, non è una successione di grandi scoperte, ma piuttosto una sequenza di tanti piccoli passi, molti errori e successive correzioni. Isaac Newton, ritenuto il più grande scienziato dei tempi moderni, scopritore della legge che guida il moto dei corpi, la Gravitazione universale, disse con protestante modestia: Ho potuto vedere più lontano perché ero seduto sulle spalle di giganti. I giganti sono gli scienziati che lo avevano preceduto, ciascuno dei quali con nuove scoperte e invenzioni aveva aggiunto un piccolo mattoncino alla torre della conoscenza scientifica. Questa torre è in continua costruzione, più si innalza e più riusciamo a scorgere in lontananza la bellezza del Creato. Spesso occorre fare modifiche, aggiustamenti, ricostruzioni di parti che si sono sviluppate indipendentemente e che non collimano, per ottenere un edificio più armonioso.

Dio non confonde i costruttori, come avvenne per la Torre di Babele. Essi in tutto il mondo hanno una lingua comune, il metodo scientifico, e un comune idioma, l’inglese. Oggi abbiamo aggiunto il mattoncino Kepler-452b. Il passo successivo sarà costruire uno strumento che consenta di verificare se su Kepler-452b (o sulle altre terre che verranno nel frattempo scoperte, si stima che ne esistano 17 miliardi solo nella nostra galassia) ci sia effettivamente vita. E poi? Trovare vita intelligente, provare a comunicare. Ma forse mi sbaglio, questa sarebbe effettivamente una scoperta rivoluzionaria. Non per la scienza, che già l’ha prevista, ma piuttosto, come è successo molte volte nel passato, per la concezione di noi stessi, la nostra teologia, per ogni verità rivelata. E se esistono, com’è il loro Dio?

Foto “Kepler-452b and Earth Size” by NASA/Ames/JPL-Caltech – NASA PIA19825 Image Page: http://photojournal.jpl.nasa.gov/catalog/PIA19825 Image URL: http://photojournal.jpl.nasa.gov/jpeg/PIA19825.jpg. Licensed under Public Domain via Wikimedia Commons.