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Otto per Mille valdese: parola d’ordine accoglienza

Gli sbarchi sulle coste italiane e greche non accennano a diminuire: solo nella giornata di ieri oltre 800 persone sono state tratte in salvo e, purtroppo, si parla di nuove vittime nel naufragio di un gommone. In Grecia, nell’isola di Lesbo la situazione è estremamente difficile, come raccontavamo pochi giorni fa. L’Europa ha accennato a una timida risposta con l’accordo da molti definito “al ribasso” sul piano di ricollocamento dei migranti nei diversi paesi dell’Unione europea.

Un panorama, quello europeo, che nel complesso sembra non riuscire a trovare una gestione condivisa di un fenomeno storico che ogni anno sulle coste sud del continente si ripropone nella sua drammaticità. Un contesto, quello italiano, dove il clima di paura che si respira a più riprese sembra annacquare e togliere la voce alle tante esperienze di accoglienza e solidarietà. Alcune di esse sono sostenute dall’Otto per Mille valdese.

L’Otto per Mille a favore di progetti di accoglienza e integrazione dei migranti

La Chiesa valdese, tramite l’Otto per Mille, finanzia ogni anno decine di progetti che si occupano di accoglienza e integrazione dei migranti e dei richiedenti asilo. Abbiamo provato a capire di che tipo di impegno si tratti e per cosa vengano spesi questi fondi. «L’anno scorso con i fondi del 2014 – racconta Susanna Pietra, responsabile dell’Ufficio Otto per Mille – sono stati finanziati oltre un centinaio di progetti, per un ammontare complessivo di circa due milioni e 800 mila euro in tutta Italia. Le attività che finanziamo sono molto diverse tra di loro e vanno a coprire tutto quello che significa accoglienza e integrazione di migranti e rifugiati: corsi di lingua, corsi di formazione professionale, supporto alle donne sole, un filone importante rivolto ai bambini, attività di supporto psico–sociale, corsi di scuola guida e molto altro».

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Infografica: Leonora Camusso

Del resto, spiega Susanna Pietra, «il tema migranti e richiedenti asilo e tutte le necessità e attività che sono collegate alla loro accoglienza e integrazione è da sempre uno dei filoni per i quali abbiamo ricevuto molte richieste. Nel corso degli anni, un po’ per una maggiore conoscenza dello strumento e un po’ per il cambiamento della situazione a livello internazionale, queste richieste sono aumentate costantemente».

La maggior parte dei progetti che vengono presentati all’Otto per Mille e che riguardano i migranti sono relativi alla fase successiva allo sbarco, quando «c’è la necessità – prosegue Pietra – di farli vivere nel miglior modo possibile nelle varie città e dare loro gli strumenti per poter, in un momento successivo, iniziare ad avviare un percorso personale e lavorativo che sia un minimo strutturato».

Alcuni progetti ve li abbiamo raccontati quando la cronaca li faceva emergere nella realtà quotidiana, come nel caso di Medici per i diritti umani e Prime Italia.

«Le richieste che riceviamo – aggiunge Susanna Pietra – vengono presentate da associazioni che lavorano durante tutto l’anno con i migranti. Quello che notiamo negli ultimi anni è che man mano i progetti tendono a diventare sempre più a lungo termine, strutturati ed innovativi, rivolgendosi più agli aspetti dell’integrazione piuttosto che alla prima accoglienza».

Un Mediterraneo di speranza

Uno dei progetti di punta, finanziato dall’Otto per Mille valdese, è Mediterranean Hope, realizzato dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, che ha visto nascere una casa di prima accoglienza a Scicli e un osservatorio a Lampedusa. Pochi mesi fa, insieme alla comunità di Sant’Egidio, è stata invece proposta l’apertura di canali che permettano a soggetti vulnerabili di ottenere un visto umanitario per raggiungere l’Italia in condizioni di sicurezza.

Mediterranean Hope sarà, peraltro, il tema della serata pubblica del prossimo Sinodo delle chiese metodiste e valdesi a Torre Pellice, dal titolo “L’Europa comincia a Lampedusa”. «Citando Lampedusa – scrive il moderatore Bernardini – vogliamo ricordare i diritti umani di chi scappa da guerre e violenze; vogliamo denunciare i ritardi e gli egoismi delle politiche europee in materia di accoglienza; vogliamo ricordare le migliaia di vittime cadute nel Mediterraneo perché non avevano alternativa al ricatto degli scafisti e alla crudeltà di viaggi privi di ogni sicurezza. Ma vogliamo anche riconoscere e condividere l’impegno di quanti ogni giorno aprono case e chiese per accogliere e integrare, per nutrire e per curare i migranti in arrivo sulle nostre coste».

Da questo punto di vista lo strumento dell’Otto per Mille è certamente d’aiuto a molte realtà impegnate dell’accoglienza, come testimoniato da uno degli incontri pubblici tenuto lo scorso anno a Roma.

Otto per Mille: i primi dati generali di quest’anno

Guardando ai numeri generali di quest’anno si comprende come l’Otto per Mille stia diventando un riferimento importante per molti soggetti che operano nei vari settori finanziati.

L’Agenzia delle Entrate ha da poco comunicato il numero delle firme a favore dell’Otto per mille a valdesi e metodisti per il 2015 e relativo alle dichiarazioni dei redditi del 2012. Si tratta di poco più di seicentomila firme, corrispondenti al 3,19% delle firme valide. Quest’anno saranno disponibili per progetti a finalità sociali, culturali e assistenziali, in Italia e all’estero, 40 milioni e 285 mila euro.

«Quest’anno abbiamo ricevuto – racconta Susanna Pietra – circa 3460 richieste [complessive, non solo in tema di migranti, ndr] di finanziamento per l’Italia e l’estero, circa mille in più rispetto allo scorso anno. Questo non significa che tutte queste richieste saranno approvate. La commissione le sta esaminando una per una e il numero di quelle che otterranno un parere positivo verrà presentato ufficialmente nel Sinodo ad agosto».

Foto P. Ciaberta