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Nepal. La proposta di leggi anti-conversione minaccia la libertà religiosa

Nel paese colpito lo scorso 25 aprile dal devastante terremoto che ha ucciso oltre 8000 persone, è in corso di elaborazione una nuova costituzione che comprende una clausola che afferma: «Nessuno deve comportarsi, agire o intraprendere attività che violano l’ordine pubblico o la pace pubblica/pace nella comunità, e nessuno deve tentare di cambiare o convertire qualcun altro da una religione ad un’altra, o turbare/pregiudicare la religione degli altri, perché tali atti/attività saranno puniti dalla legge».

Christian Solidarity Worldwide (Csw), organizzazione cristiana impegnata nel lavoro di pressione politica (advocacy) in difesa dei diritti umani e della libertà religiosa, ha avvertito che questa formulazione, «in contrasto con il quadro internazionale dei diritti umani», potrebbe compromettere fortemente la libertà religiosa dei cittadini nepalesi.

Secondo un’interpretazione restrittiva di tale normativa, si legge in un comunicato pubblicato ieri da Csw, chi parla della propria fede a qualcuno di una religione diversa può essere accusato di tentativo di conversione, e punito dalla legge. «Questo mette in pericolo due diritti fondamentali garantiti a livello internazionale ad ogni individuo: in primo luogo il diritto di godere della piena libertà di espressione, e in secondo luogo il diritto di seguire la propria religione e di professarla con parole e azioni».

Fino al 2008 il Nepal era l’unico Stato indù ufficiale al mondo, ma è stato poi dichiarato una repubblica laica. Tuttavia, Rashtriya Prajatantra, il partito politico conservatore nazionalista, ha chiesto il divieto di tutte le conversioni religiose, richiesta che il governo ha accettato lo scorso 3 luglio.

I cristiani nepalesi rappresentano meno del due per cento della popolazione a maggioranza indù di 28 milioni di persone.

«La libertà di scegliere e cambiare la propria fede è un diritto fondamentale che deve essere accolto come parte essenziale di ogni costituzione che aderisce ai principi internazionali dei diritti umani», ha riferito il capo esecutivo di Csw, Mervyn Thomas. «Il Nepal è uno stato che ha aderito al Patto internazionale sui diritti civili e politici (Iccpr), che garantisce il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione, compresa la libertà di avere o di adottare una propria religione o un proprio credo. Csw continua a sollecitare tutti i partiti politici e leader in Nepal affinché questo diritto venga pienamente garantito nella nuova costituzione».

(Fonte: Christian Today)

Foto: “Pashupatinath.Overview” by China CrisisOwn work. Licensed under CC BY-SA 3.0 via Wikimedia Commons.