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Dopo tre anni chiude i battenti il sito d’informazione online «Fait-Religieux»

Si è fermato a 6632 tweet. L’ultima notizia del 23 giugno titola: «A Charleston, preghiere e polemiche intorno alla bandiera confederata». Di grande competenza e rigore, il progetto mediatico francese online «Fait-Religieux» che ha fatto dell’informazione religiosa in chiave aconfessionale la sua bandiera, ha chiuso i battenti.

La testata è andata «in letargo a tempo indeterminato», come dice l’ultimo tweet del sito francese, nato nel 2012 nel solco delle prestigiose agenzie di informazione statunitensi – laiche e indipendenti – Religion News Service e Religion Dispatches.

Il motto del Fait-Religieux non fa una piega: «Se bene informati, si agisce meglio», ma per mancanza di fondi – e più drammaticamente per mancanza di lettori paganti – non produrrà più notizie, fin quando qualcuno non sosterrà filantropicamente, riconoscendone l’utilità sociale nel mondo di oggi, la necessità di parlare laicamente del fatto religioso.

In tre anni il progetto era riuscito a crearsi uno spazio nel panorama mediatico online francese ed europeo. Con la copertura della strage di «Charlie Hebdo» si era guadagnata l’apprezzamento di comunità di fede e istituzioni. Seguito da credenti, non credenti e diversamente credenti, grazie alla collaborazione di fior di giornalisti ed esperti francesi ed internazionali (tra cui il vaticanista Ignazio Ingrao) offriva un’informazione puntuale, competente, ma soprattutto laica e pluralista. Una voce equilibrata, ora soffocata, eppure – nel nostro mondo sempre più pericolosamente fondamentalista, antisemita ed islamofobico – così vitale.

La società editrice, la SAS Bellefeuille Edition Presse, che evidentemente non ha velleità no-profit, dopo tre anni ha deciso di mettere in liquidazione la testata giornalistica. «Nell’economia particolare della stampa online, spuntarla è una lotta quotidiana. Fait-Religieux, dopo quasi tre anni, lascia il ring», è l’amara costatazione della redazione, che tuttavia è convinta che «la tematica del fatto religioso non perde né di attualità, né la sua pertinenza». Segue la lista di tutte le firme – tra giornalisti, blogger, collaboratori, analisti ed esperti – che in questo progetto hanno creduto. Ma, come dicono al Fait-Religieux, «su Internet l’informazione non muore mai, si addormenta» … aspettando che si risvegli, più agguerrita di prima.