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Il Pakistan vieta la traduzione in inglese di alcuni termini religiosi islamici

Una nuova legge, approvata dal governo pakistano lo scorso 4 giugno, vieta la traduzione in inglese di un certo numero di termini islamici, tra cui «Allah» (Dio), «Masjid» (moschea) e «Sala’at» (preghiera) che non possono più essere utilizzati in inglese.

Secondo il sito web The Asian Age, la legge è stata accolta molto favorevolmente dai leader islamici del paese, tra cui Muhammad Naeem Muftì e Muneebur Rehman. Naeem ha detto che la decisione dovrebbe essere «applicata nella lettera e nello spirito», mentre Rehman ha affermato che «alcuni termini e nomi religiosi sono meglio descritti in arabo».

Questa nuova legge va ulteriormente ad aggravare le condizioni di vita dei cristiani in Pakistan, regolarmente sottoposti a discriminazione religiosa. Nasir Saeed, direttore del Centro di aiuto legale, assistenza e insediamento (Claas), che lavora per promuovere la libertà religiosa nel Paese, ha affermato che la nuova legge potrebbe avere un impatto significativo sui gruppi religiosi di minoranza.

«Considerando la situazione attuale del paese in cui l’estremismo, il fondamentalismo e l’odio contro i cristiani e le altre minoranze religiose sono in aumento… è possibile che questa politica possa avere un impatto negativo, soprattutto sulla vita dei non musulmani che stanno già soffrendo a causa delle politiche discriminatorie del governo contro di loro», ha detto Saeed.

«C’è anche la possibilità che la gente abusi di questa disposizione, qualora ritengano che la traduzione di qualsiasi parola islamica sia offensiva o insultante».

La Commissione Usa sulla libertà religiosa internazionale (Uscirf) a maggio ha esortato l’amministrazione Obama a considerare il Pakistan come un «paese che desta particolare preoccupazione» e ha anche accusato il governo pakistano di non aver fornito un’adeguata protezione ai gruppi discriminati.

«Il quadro giuridico del Pakistan è particolarmente repressivo per le sue disposizioni costituzionali e legislative che sono discriminatorie da punto di vista religioso, incluse le leggi sulla blasfemia», riporta la relazione annuale della Uscirf.

Gruppi per la difesa dei diritti umani attivi in Pakistan affermano che le leggi sulla blasfemia, in particolare, sono spesso utilizzate da estremisti, e false accuse vengono rivolte contro i cristiani per dirimere questioni personali o per ottenere la confisca di beni o imprese. Il 30 giugno scorso due religiosi musulmani sono stati arrestati per incitamento alla violenza dopo che una folla ha tentato di uccidere una coppia cristiana accusata di blasfemia in Punjab.

(Fonte: Christian Today)

Foto: “Badshahi Mosque July 1 2005 pic32 by Ali Imran (1)” by Ali Imran – Photo taken on July 1, 2005, by Pale blue dot.. Licensed under CC BY-SA 2.5 via Wikimedia Commons.