keyboard-179456_1280

C’è vita fuori dai social?

Chi “vive” da anni in un social network come Facebook si domanda sovente: «Ma cosa succederebbe se spegnessi tutto, se uscissi da Facebook?». O almeno io che ci sono da nove anni me lo domando spesso. A volte, infatti, pare di vivere in un gigantesco e condiviso Truman Show, dove tutti vediamo la vita degli alti come fosse una fiction, un reality.

Prima del suo avvento e della mia adesione, infatti vivevo lo stesso. Sarei capace di vivere senza?

Sono tante le cose senza le quali si viveva lo stesso prima. C’era vita prima della televisione, c’era vita prima del frigorifero, c’era vita anche quando credevamo che la terra fosse piatta. C’è tuttora chi nel mondo vive senza frigorifero e non si pone troppi problemi sulla forma del pianeta.

Immagino poi che, per molti, la frase «C’è chi non ha Facebook» suoni alquanto bizzarra.

Alcuni miei cari amici non hanno un profilo Facebook e mi dispiace. Non per loro, ma per me, perché mi “costringono” a telefonare e io detesto il telefono. Vivono lontano da me e io so sempre meno cose di loro ed essi sempre meno cose di me; allo stesso tempo, condivido molte più informazioni con amici di FB, coi quali sono meno legato.

Eppure chi vive senza Facebook vive lo stesso. Ma la domanda torna: sarei capace io?

Forse è la domanda sbagliata. Forse dovrei domandarmi: ma perché dovrei uscire da Facebook? Faccio male forse a qualcuno? Faccio male a me stesso? Ha Facebook per caso delle ripercussioni negative sulle mie relazioni? E se sì, dipende da Facebook o da come io mi relaziono con le persone? Sarei una persona migliore se cancellassi il mio profilo social?

Forse l’importante è considerare i social network come parte integrante e integrata della nostra vita, come il telefono, come l’automobile.

Eppure prima o poi anche Facebook, così come lo conosciamo, finirà o dovrà comunque evolversi in qualcos’altro. È successo con ogni aspetto tecnologico della vita umana.

Le esperienze umane hanno un inizio e una fine. Come finisce con questo articolo — il 34º in 11 mesi — la mia collaborazione regolare a questa rubrica “Pescatori nella rete”. Saluto chi mi ha letto finora con le parole finali di Truman Burbank: «Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!»

Foto via Pixabay