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Kenya. Una tre giorni del Gruppo internazionale del Consiglio ecumenico delle chiese che si occupa di Hiv e Aids

Il 26 giugno scorso si è concluso a Limuru, Kenya, un incontro di tre giorni del Gruppo internazionale di riferimento del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), responsabile delle iniziative ecumeniche e delle azioni politiche nel campo dell’Hiv e dell’Aids (Ehaia).

La presidente uscente, Astrid Berner Rodoreda, ha ricordato la reticenza che circondava il tema della sessualità negli ambienti ecclesiastici, quando il gruppo si incontrò per la prima volta nel 2003. Fin dall’inizio, ci si rese conto che, essendo l’Hiv e l’Aids infezioni trasmesse sessualmente, la chiesa doveva affrontare la questione della sessualità, tema difficile in molte chiese, considerato tabù in alcune altre comunità.

Rodoreda è stata accompagnata dal suo successore, il vescovo Godson Lawson del Togo, pastore metodista, che ha inoltre osservato che quando il Gruppo internazionale fu istituito, la questione dell’Hiv occupava una posizione bassa nell’agenda delle chiese, mentre oggi, la maggior parte delle chiese membro del Cec hanno un gruppo di lavoro che si occupa di questa tematica.

La presidente uscente dell’Ehaia ha tuttavia detto che si registrato delle battute d’arresto nella lotta contro la pandemia perché molti paesi non vedono più l’Hiv e l’Aids come un’emergenza, in gran parte a causa dei programmi gratuiti antiretrovirali (Arv). «Un sacco di persone usufruiscono del trattamento, ma molti sono lasciati fuori», ha detto.

Rodoreda ha infine lodato il programma Ehaia per le iniziative volte ad elaborare nuovi modelli di maschilità, attraverso il coinvolgendo degli uomini in percorsi che pongano fine alla violenza sessuale e di genere.

L’ultima sessione dell’incontro di Limuru è stata dedicata agli adolescenti, importante segmento della popolazione che affronta l’Hiv e l’Aids. In particolare questo aspetto è stato trattato nella conferenza pubblica «Adolescenti, Hiv, violenza sessuale e sessualità», che si è tenuta presso l’Università San Paolo di Limuru, a cura del past. Phumzile Mabizela, direttore esecutivo della Rete internazionale dei leader religiosi che vivono con l’Aids (Inerela+).

La conferenza è stata preceduta da una cerimonia nella quale sono stati piantati alberi per celebrare il decimo anniversario del progetto «Gli alberi della speranza e della vita di Tamar».

Fonte: Cec

Foto via