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Lungo Le Strade Popolari con Michelangelo Giordano

È dalla Calabria, la sua terra natìa, che Michelangelo Giordano ha iniziato ad appassionarsi alla musica, fin da giovane, assorbendo le sonorità italiche da due direzioni; quella della tradizione popolare e più folkloristica, e quella cantautorale classica, che si rifà ai grandi nomi che da generazioni ispirano giovani artisti. Con il trasferimento a Milano il cantautore ha portato con sé le proprie radici ed un ricco bagaglio di suoni, le fisarmoniche, i violini, i toni caldi e accorati del sud che raccontano grandi storie, che supportano emozioni viscerali e sentire, da raccontare a gran voce, magari anche in dialetto, per rendere tutta la veridicità del messaggio e dell’intenzione.

Per Michelangelo Giordano la sincerità artistica è, più che una promessa, una forma di espressione, che gli permette di muoversi con una certa tranquillità in un ambito, quello che mescola cantautorato e tratti folk, che potrebbe diventare insidioso se non trattato con il dovuto rispetto per entrambe le parti in gioco; mantenendosi sempre delicatamente al limite, il giovane cantautore riesce ad essere immediato ed efficace ma sempre sufficientemente composto, senza mai perdere di credibilità e mantenendo una qualità compositiva costante.

L’album Le Strade Popolari unisce al suo interno molti elementi, sia stilistici che tradizionali, non soltanto nel senso strettamente folkloristico, ma anche dello spirito che ha sempre mosso il cantautorato italiano, quello di raccontare la società, di osservarne gli eventi ed i movimenti, e provare a spiegarne alcuni aspetti, con poetica incisività, permettendo a chi ascolta non soltanto di sviluppare un proprio punto di vista, ma di farlo accompagnato da una colonna sonora coinvolgente. Le Strade Popolari parla di vita, in tante declinazioni diverse, e lo fa con una sincerità disarmante, che non può non toccare profondamente. Michelangelo Giordano è in grado di trasmettere chiaramente i propri messaggi, ma lasciando spazio all’ascoltatore, conducendolo per mano tra passato e presente.