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Contare sulla grazia di Dio

Il Signore toglierà via da tutta la terra la vergogna del suo popolo
(Isaia 25, 8)

Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono
(I Corinzi 1, 28)

Le lettere ai Corinzi sono tra gli scritti più interessanti per conoscere la vita di una chiesa della prima generazione: problemi e contrapposizioni, gruppi con comprensioni diverse del messaggio ricevuto, esperienze spirituali differenti. Di nessun’altra comunità conosciamo tanti dettagli. Le notizie sulla chiesa di Gerusalemme sono meno attendibili, perché raccontate da Luca a distanza di mezzo secolo e rielaborate secondo la sua visione teologica.

Corinto è una comunità vivace e contradditoria: molti i doni spirituali, ma anche le cadute mortificanti e le divisioni interne paralizzanti, come ancora testimonia la lettera di Clemente vescovo di Roma scritta due generazioni più tardi.

Nel capitolo da cui è tratto il versetto di oggi, l’apostolo Paolo rimprovera la comunità per le sue divisioni e rileva che i ceti sociali che la compongono non sono fra i più considerati nella vita pubblica.

Ma l’apostolo vede in questa condizione l’opportunità di Dio: nella debolezza della comunità egli manifesta la sua potenza. Paolo ne ha fatto personalmente esperienza: alla sua richiesta di esser guarito da una grave infermità, Dio ha risposto: “La mia grazia ti basta: la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza” (II Cor. 12, 9). Questa assicurazione ha spinto Paolo a rafforzare il suo impegno.

Ignobili e disprezzati sono i cristiani nella società corinzia. Non contano. Paolo vuole che la comunità si renda conto che questo è lo spazio dove Dio può agire al meglio, e si attrezzi per i compiti che la attendono.

Noi ci lamentiamo della povertà e della scarsa credibilità delle nostre chiese. Invece di piangerci addosso, impariamo a contare sulla grazia di Dio e sul suo intervento. Abbiamo le spalle coperte: riprendiamo con forze rinnovate il nostro cammino.

Foto “StaMariaColl004” di Michel walOpera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons.