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Migranti. Pietro Grasso ha ricevuto una delegazione di evangelici tedeschi

«La ragione di questo viaggio congiunto tra politici e chiese – ha detto il pastore tedesco Ulrich Moeller – nasce dal fatto che il dialogo sui temi legati all’immigrazione non sono all’ordine del giorno in Germania. Nel nostro Land teniamo un approccio obiettivo e razionale quando parliamo di rifugiati e migranti ma in realtà è un fenomeno che spesso guardiamo da lontano. In Italia, dove il fenomeno è fortemente sentito, ci siamo accorti che il tema suscita dibattito e sentimenti contrastanti. Abbiamo potuto però fare incontri utili e importanti. Possiamo dire di aver riscontrato grande professionalità e competenza che esperti, operatori religiosi e politici promuovono nell’affrontare l’emergenza rifugiati».

La delegazione di leader religiosi tedeschi e di politici regionali del Nord Reno-Westfalia, accompagnata da esponenti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), tra cui Paolo Naso della Commissione studi, ha avuto nei giorni scorsi anche incontri in Sicilia, con il sindaco di Catania Enzo Bianco e il sindaco di Lampedusa e Linosa Giusy Nicolini. Ieri è stata ricevuta dal presidente del Senato Pietro Grasso e dal prefetto Mario Morcone.

«L’accoglienza e la solidarietà, oltre ad essere un dovere morale, sono un dovere giuridico. Come prevede il mandato dell’Unione europea». Così si è espresso Pietro Grasso salutando la delegazione e ha proseguito: «Oggi siamo chiamati a dover recuperare con maggior vigore il senso civico. Una coesione sociale necessaria, sia in Italia che in Europa. E’ importante intensificare la lotta ai trafficanti di esseri umani, per difendere e tutelare le persone che fuggono da guerre e povertà. Per questo motivo – ha proseguito Grasso – ritengo molto significativa la vostra visita in Italia. E’ necessario conoscere da vicino un fenomeno che oltrepassa la questione emergenziale e che si preannuncia, sempre più, come fenomeno regolare. E’ necessario – ha concluso – trovare unità politica e istituzionale in Europa, così in Italia, per giungere ad una soluzione condivisa e fronteggiare un fenomeno dei nostri tempi, quello degli approdi, una questione delicata e legata ai diritti umani e alla dignità delle persone».

E’ stato poi il prefetto Mario Morcone, direttore del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno a ribadire con forza: «come l’intervento delle istituzioni nell’affrontare il fenomeno migratorio sia dei più vigili nel contrastare ogni forma di sfruttamento, che pure si verifica». In particolare Morcone ha fatto cenno alla situazione geopolitica dei paesi dall’altra parte del Mediterraneo e alla grande sofferenza delle popolazioni in fuga dai conflitti: «è dalla Seconda Guerra mondiale che non si vedeva una crisi umanitaria di tali dimensioni, ma affrontabile. Basterebbe che gli 8mila e passa Comuni italiani, accogliessero ciascuno una decina di migranti». Ricordando che così non si parlerebbe più di invasione. «Nella sola Sicilia – ha proseguito il prefetto – è presente il 22% dei migranti, a fronte di un 4% nella Regione Veneto». Un invito esplicito alla distribuzione, dunque, in concorso con le Regioni e gli Enti locali, ma anche alla valorizzazione delle “buone pratiche” – riferendosi al lavoro della Fcei -:«soprattutto, protezione per i migranti minori non accompagnati, un fenomeno in crescita esponenziale, che il Ministero dell’Interno sta seriamente affrontando con la possibilità per le Regioni di aprire dei Centri di accoglienza specializzati».

Ieri la delegazione tedesca si è confrontata con alcuni politici italiani: Luigi Lacquaniti, Stefano Fassina e Lucio Malan, introdotti da Paolo Naso.

«Abbiamo visto quanto siano spesso restrittive le leggi in materia di migrazione in Italia, dove spesso si parla anche di ‘egoismo europeo’, noi oggi possiamo dire di aver trovato, nei rappresentanti di questa delegazione tedesca, amici e referenti attenti a quanto gli italiani hanno da dire» ha ricordato il professor Paolo Naso che ha guidato la delegazione in Sicilia e a Roma.

«Ci troviamo di fronte ad un problema drammatico – ha evidenziato Stefano Fassina – che può essere affrontato solamente in modo razionale. Purtroppo in Italia alcune forze politiche approfittano in modo strumentale delle paure della società. Abbiamo sperato in una aiuto concreto da parte dell’Europa al di fuori della retorica, ma sembra che l’Italia e la Grecia siano state lasciate sole. Chi come noi vorrebbe soluzioni razionali viene definito da una certa politica, ‘populista’, se non ‘buonista’. Oggi la vostra visita – ha concluso Fassina – è stata un’opportunità preziosa per poter ragionare partendo da ragionamenti razionali». Luigi Lacquaniti ha ricordato quanto sia: «importante creare legami perché sembra ancora difficile raggiungere una politica condivisa a livello europeo. L’Italia non può affrontare da sola un fenomeno migratorio così importante che dovrà essere fatto con politiche serie e a lungo termine». Per Lucio Malan «tutti gli organismi internazionali dicono che questi flussi continueranno. Dunque è importante mettere in campo soluzioni che superino le paure e le emergenze».

La delegazione ha concluso la giornata presso la Facoltà valdese di teologia di Roma e partecipato a una preghiera ecumenica presso la Comunità di Sant’Egidio.

»Con questo viaggio in Italia abbiamo voluto sensibilizzare i nostri politici sul tema delle migrazioni. Non c’è nulla che possa sostituire un’esperienza diretta con chi lavora sul terreno e in prima linea con e per i migranti, siano essi esponenti di chiese o della società civile, delle istituzioni o delle forze dell’ordine«. Così ha voluto ricordare il vice presidente della Chiesa evangelica della Westfalia, pastore Albert Henz, responsabile del dipartimento Chiesa e Società, spiegando lo scopo del viaggio che in questi giorni ha portato politici regionali del Land Nord Reno-Westfalia in Italia e in particolare a Catania, Lampedusa, Pozzallo e Scicli.