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“Dialogo, nutrimento delle coscienze”: la letteratura religiosa rilegge il tema di Expo in chiave spirituale

 Anche quest’anno la Claudiana e la Chiesa valdese partecipano a Sublimar, festival internazionale di letteratura religiosa e spirituale, che si tiene a Milano, al Museo diocesano (Corso di Porta Ticinese 95), domenica 7 giugno a partire dalle 9,30.

Per questa seconda edizione, che si svolge all’interno del palinsesto di “Expo in città”, il riferimento quasi obbligato è a Expo 2015, fin dal titolo «Dialogo, nutrimento delle coscienze. La nuova frontiera del dialogo interreligioso – i libri pane dell’anima, nutrimento delle coscienze».

Rispetto allo scorso anno il programma si è notevolmente ridimensionato, per motivi organizzativi, riducendo le giornate da tre a una, ma gli incontri saranno ospitati nell’affascinante cornice di uno dei luoghi simbolo della cultura milanese, «crocevia ideale di un mondo diverso e positivo, un mondo che vuole parlarsi», spiegano i promotori.

A questa giornata di dibattiti si danno dunque appuntamento editori, filosofi e intellettuali, uomini di fede e liberi pensatori, in un momento di confronto e dialogo aperto per appagare curiosità e lacune «su tutto ciò che ruota intorno alla religione, ai suoi limiti, ai suoi vizi e alle sue virtù».

Come Expo tenta di riflettere sul nutrimento materiali delle popolazioni umane, così Sublimar si interroga su un altro tipo di nutrimento, altrettanto fondamentale, e non è un caso che il tema centrale sia il dialogo, e che parole chiave siano comprensione e tolleranza.

Come spiega Brian Norsa, responsabile culturale, «con la letteratura le realtà si parlano, perché parla l’esperienza, non la regola. E parlando ci si conosce. La mancanza assoluta di dialogo, o forse il parlarsi tra sordi, non è forse il grande problema di questo scorcio di millennio?».

Per questo la dimensione internazionale è particolarmente importante: «Abbiamo avuto contatti a Gerusalemme e stiamo organizzando lì un’edizione l’anno prossimo, mettendo le basi per una successiva negli USA. La dimensione internazionale del festival è un po’ la sua evoluzione necessaria».

Tra le relazioni, che comprendono approfondimenti fra storia e attualità (templari, sufismo, Rosacroce), interventi di associazioni come la Universal Peace Federation e il Centro interculturale Raimon Panikkar, e numerose presentazioni di libri, segnaliamo gli interventi di Paolo Branca e Claudia Milani, autori insieme a Claudio Paravati di Buono e Giusto, Il cibo secondo Ebraismo, Cristianesimo e Islam, Alberto Melloni, Francesca Cadeddu, Massimo Campanini, Ada Treves, Food for Thought, Food for Souls, e il dibattito conclusivo alle 17, 30, con Ernesto Borghi, Elena Lea Bartolini De Angeli e Paolo Branca su «Per essere credenti occorre essere fondamentalisti? Prospettive ebraiche, cristiane e islamiche a confronto».

L’iniziativa, che ha avuto il sostegno del Comune di Milano, della Città Metropolitana, della Regione Lombardia, del Ministero della Cultura, del Parlamento Europeo e dell’Unesco, riunirà diversi editori che danno ampio spazio alla produzione religiosa, tra cui (oltre a Claudiana) Mondadori, Giuntina, Edizioni Paoline, Piemme.

Il Comitato interreligioso è composto da rav Elia Richetti, monsignor Pier Francesco Fumagalli, Shaykh ‘Abd al-Wahid Pallavicini, mentre della commissione letteraria fanno parte, tra gli altri, la giornalista Gabriella Caramore e il teologo Brunetto Salvarani.