2015_salone_libro_79

Le sfide dell’istruzione, dalla laicità all’accoglienza

Le discussioni e le proteste suscitate dal D.D.L. sulla Buona Scuola di Renzi hanno riacceso i riflettori sul tema dell’istruzione, lasciando però come al solito in disparte le questioni legate alla laicità della e nella scuola italiana.

Quest’anno il Convegno Nazionale dell’Associazione 31 Ottobre, tenutosi sabato 23 maggio presso l’Auditorium del Liceo “Albert Einstein” di Torino,  ha affrontato il tema della “Laicità come diritto di cittadinanza nella scuola” cercando di far luce sul diritto alla libera scelta educativa dei genitori, sulla libertà d’insegnamento, sull’accoglienza dei migranti e sulle problematiche connesse all’identità di genere, oltre che discutere in merito al sistema dell’istruzione integrato pubblico/privato.

La relazione di Silvia Bodoardo (Coordinamento per la Laicità della Scuola) ha evidenziato le cifre del settore privato dell’istruzione, prendendo anche in considerazione le agevolazioni previste dalla Buona Scuola e soffermandosi sul concetto di libera scelta educativa delle famiglie, chiamato in causa unicamente per motivare i finanziamenti al settore privato e non laddove vi sia la richiesta di apertura di sezioni di scuola dell’infanzia nel comparto pubblico.

Il professor Marco Chiauzza (Fnism, federazione nazionale degli insegnanti) ha collegato la libera scelta dei genitori a quella della libertà d’insegnamento dei docenti: entrambe tutelano le libertà individuali dei discenti. Serve inoltre un’attenta riflessione sul tema del “pregiudizio dell’assenza di pregiudizi”, citando Gadamer, poiché lo stimolo con cui ci si confronta con gli altri nasce proprio dalla consapevolezza dei propri pregiudizi, stimolata laddove è possibile un confronto fra diverse appartenenze, quindi essenzialmente nelle scuole pubbliche statali.

L’intervento di Nuccia Maldera (Mce, Movimento di cooperazione educativa), insegnante per adulti non italiani, è stato davvero utile per comprendere la necessità di tener sempre conto delle realtà di chi arriva nel nostro Paese. Spesso è molto forte l’esigenza di non essere laici, per mantenere vive le proprie radici e rinsaldare i legami con la comunità di appartenenza. Il confronto tra le “grandi religioni” diventa molto importante, quasi una necessità per rispondere alla ricerca di conoscenza dell’altro. La scuola deve quindi farsi carico anche di queste dinamiche che, laddove ci siano dei minori, coinvolgono le aspettative dei genitori.

L’ultimo intervento della mattinata ha spostato l’attenzione sulle difficoltà con cui sia le famiglie che la scuola affrontano i problemi legati all’orientamento sessuale delle alunne e degli alunni, a partire dalla scuola di base. Lino Manfredi dell’Associazione Genitori di Omosessuali (Agedo), ha presentato un’analisi delle cifre relative al disagio causato dal diverso orientamento sessuale nella popolazione degli adolescenti, stimato attorno al 10 %. L’inadeguatezza degli strumenti conoscitivi sull’identità di genere fomenta le paure, i disorientamenti e le sofferenze di coloro che vivono in prima persona esperienze di omoaffettività nel proprio percorso scolastico, alimentandone anche l’abbandono. In questo ambito la scuola può fare molto, attraverso percorsi che prevengano e contrastino l’omofobia riconoscendo e legittimando l’orientamento sessuale diverso da quello eterosessuale.

Nella Tavola Rotonda pomeridiana il moderatore Daniel Noffke ha stimolato la discussione attraverso due domande, rispettivamente sull’ostacolo che l’analfabetismo religioso rappresenta per il pieno sviluppo della persona umana e sul contributo che il settore privato dell’istruzione può offrire in merito all’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese, partendo dall’Art. 3 della Costituzione e con opportuni rimandi al D.D.L. sulla Buona Scuola.

Maria Chiara Giorda, storica delle religioni, Gianna Pentenero, Assessore all’istruzione, formazione e lavoro della Regione Piemonte, Alberto Pisci, rappresentante dell’Ufficio Scuola della Diocesi di Torino, Redi Sante di Pol, presidente della Federazione Italiana Scuola Materne del Piemonte, e Chiara Saraceno, sociologa della famiglia ed honorary fellow al Collegio Carlo Alberto di Moncalieri, hanno partecipato animatamente alla discussione, portando utili contributi per comprendere quanto ancora sia lungo il percorso da compiere per arrivare ad un sistema d’istruzione in cui l’equità sia davvero presente non solo a parole ma, soprattutto, nei fatti.

La presenza dell’insegnamento confessionale cattolico, contrapposta all’assenza di un insegnamento critico ed aconfessionale che affronti l’aspetto storico della Storia delle religioni e del libero pensiero, unitamente alla forzatura del dettato costituzionale che la legge sulla parità scolastica rappresenta, a fronte della mancanza di dati sul controllo del rispetto dei requisiti per la parità scolastica, sono stati i nodi della discussione.

Arroccandosi ognuno sui propri privilegi, il superamento del “pregiudizio dell’assenza di pregiudizi” ricordato nella sessione mattutina rimane un obiettivo lontano sull’orizzonte del sistema dell’istruzione italiano.

Resta il fatto che mentre, da un lato, è molto semplice comprendere i punti di forza attraverso cui la Chiesa Cattolica agisce il suo potere nel contesto della scuola pubblica statale e nel sistema dell’istruzione italiano, d’altro canto a noi laici pare molto difficile rendersi conto dei privilegi cui dovremmo rinunciare per arrivare al dialogo che tanto ci piacerebbe iniziare sul terreno comune della scuola pubblica: dobbiamo forse accettare che l’insegnamento della Storia delle religioni diventi il nuovo programma dell’IRC, ovviamente con la gestione sempre in capo alla Curia ?

Staremo a vedere, seguendo da vicino i lavori della “Commissione sul pluralismo, la libertà e lo studio delle Scienze religiose nella scuola” (Coples), nominata lo scorso 23 aprile, di cui fa parte anche Rosanna Ciappa, prima presidente della nostra Associazione.

Il video dell’intero Convegno sarà disponibile a breve sul sito dell’Associazione.

Foto: Studenti al Salone del Libro di Torino (Foto P. Romeo/Riforma)