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Una croce per i cristiani del Pakistan

E’ in fase di costruzione oramai da quattro anni ed è prossima a conclusione una croce cristiana, che diventerà la più alta di tutta l’Asia, e fra le maggiori al mondo. Il luogo è Karachi, la più popolosa città del Pakistan con oltre 23 milioni di abitanti. Città e nazione musulmana al 90% e oltre. Con una risicata minoranza cristiana, fortemente discriminata, diciamo pure perseguitata, come le notizie di cronaca di questi mesi e anni ci ricordano con preoccupante regolarità. Il mecenate che si farà carico delle spese ingenti di costruzione è Parvez Henry Gill, imprenditore che racconta di aver sognato per molte notti le torture subite dai cristiani e di aver avuto il suggerimento dell’edificazione nel sonno direttamente dal Signore. Megalomanie e vaticini a parte, rimane il valore simbolico dell’opera che sorgerà all’ingresso del secolare cimitero cristiano di Gora Qabaristan, oggi divenuto anche insediamento per migliaia di perseguitati che ne hanno fatto un vero e villaggio fra le tombe. La croce secondo quanto riferito da Gill al Washington Post diventerà il simbolo dei cristiani perseguitati nel paese (ricordiamo fra i tanti l’attentato alla chiesa di Peshawar nel 2013 con più di 100 morti o il caso della coppia arsa viva dopo essere stati ingiustamente accusati di aver bruciato una copia del Corano), punto di riferimento capace di infondere speranza in un avvenire più giusto. La croce di ferro e cemento a causa delle dimensioni  che la rende visibile chiaramente a molti kilometri di distanza rischia di irritare i fanatici oltranzisti, preoccupazione questa condivisa da molti cristiani, diventando così un simbolo da abbattere, e pretesto per altre vessazioni. Con il rischio di peggiorare la situazione della minoranza della grande nazione asiatica. Per la cronaca la croce cristiana più alta al mondo sorge nella valle de los Caidos in Spagna ed è alta 150 metri ed è visibile a oltre 40 chilometri di distanza. 

Foto: La croce in costruzione, da www.udayavani.com