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Religioni a scuola: sarà «ora»?

Si è tenuta il 12 maggio a Roma presso il Salone dei Ministeri del Palazzo dell’Istruzione (Miur) la prima riunione, quella d’insediamento, della «Commissione sul pluralismo, la libertà e lo studio delle Scienze religiose nella scuola» (Coples), nominata per decreto dipartimentale lo scorso 23 aprile. 

Questa la composizione della Commissione: Caterina Bori, docente di Storia dei Paesi islamici dell’Università di Bologna; Francesca Cadeddu, ricercatrice della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna (Fscire); Rosanna Ciappa, emerita di Storia del cristianesimo all’Università di Napoli; Giuseppina De Simone, filosofa presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale; Renzo Guolo, sociologo all’Università di Padova; Vincenzo Pacillo, diritto ecclesiastico all’Università di Modena/Reggio; Marinella Perroni, docente di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università S. Anselmo di Roma; Barbara Randazzo, diritto pubblico all’Università di Milano, e Ada Treves, redattrice di Pagine ebraiche. Coordinatore della Commissione è Alberto Melloni, ordinario di storia del cristianesimo all’Università di Modena-Reggio Emilia, e direttore dello Fscire.

Rosanna Ciappa, membro della Tavola Valdese, ritiene che sia «significativo che si faccia una commissione per l’introduzione dello studio delle scienze religiose nella scuola. Lo studio del fatto religioso in chiave storica è una novità da salutare con favore». Dopo la prima riunione «mi aspetto da questo gruppo di lavoro che si rifletta sulla possibilità fattiva di introdurre nel sistema scolastico l’insegnamento curriculare delle scienze religiose; questo credo sia l’obiettivo da perseguire. Ed è stata la mia prima proposta», ha aggiunto Rosanna Ciappa. 

Al momento sembra che la Commissione tenda a procedere con cautela, incominciando con azioni di ricognizione: «l’intento del ministero è di dotarsi di competenze che mancano a livello centrale ma che sono presenti a livello locale», ha dichiarato Francesca Cadeddu, «una delle prime attività sarà il monitoraggio. Non solo sociologico ma anche giuridico. Capire quali sono le gabbie normative all’interno delle quali ci muoviamo sul tema del religioso nella scuola. Primo passo per poi procedere con suggerimenti al legislatore. Questa attività ha quindi a che fare anche con una legge per la libertà religiosa in Italia, che sinora manca. Una commissione parallela si sta occupando dell’ora di religione a scuola, dell’insegnamento della religione cattolica nello specifico, che coinvolge il ministero e la Conferenza episcopale italiana. Sono due commissioni indipendenti e autonome». Una delle idee in programma sarebbe la costituzione di un portale internet, un «portale delle religioni» che non costruisca nuovi contenuti ma organizzi il materiale già presente nella rete. 

«Per il futuro si prospettano dunque due possibilità d’intervento: la prima che ritiene che si debba introdurre nel percorso scolastico un’ora di storia delle religioni a sé, curriculare e obbligatoria; la seconda che prevede un’attenzione e un approfondimento dei temi religiosi all’interno delle materie già esistenti, storia e filosofia» ha concluso Rosanna Ciappa. «Saranno da seguire nei prossimi mesi i lavori non solo della Coples, ma anche quelli della Commissione sull’Irc. Due commissioni indipendenti nel lavoro, ma unite dall’annosa questione della formazione sul fatto religioso nella scuola italiana. Staremo a vedere».

Copertina: “Trastevere – Min PI 1190629” di LalupaOpera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons.