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Una moschea al femminile

Una moschea destinata unicamente alle donne si aprirà a Bradford, ha annunciato il Consiglio delle donne musulmane. Situata nello Yorkshire, la città di Bradford si è fortemente sviluppata durante la rivoluzione industriale. Attualmente conta una delle più grandi comunità musulmane d’Inghilterra.

Il progetto intende offrire alle donne una piattaforma in cui possano recitare le preghiere del venerdì e diventare imam. (…)

Bana Gora, direttrice del Consiglio delle donne musulmane di Bradford, ha detto al quotidiano locale «The Telegraph & Argus» che i servizi offerti di solito dalle moschee non sono sempre sufficienti per le donne. «Anziché lamentarci, abbiamo deciso di rimediarvi», ha spiegato. (…)

Abdullah Hasan, della moschea Holborn, nel centro di Londra, percepisce il progetto come un «segnale di allarme per gli uomini». «Troppe moschee sono dirette da uomini che non sono in fase con la società attuale», ha aggiunto. «Alcuni di loro non hanno alcuna idea di quello che succede all’esterno. Sono completamente fuori fase al livello culturale e politico. E, confessiamolo, non è solo un problema legato all’islam o ai musulmani. Ci è voluto moltissimo tempo perché la Chiesa d’Inghilterra accettasse le donne come preti o come vescove. Così le donne hanno vissuto tempi difficili. Capisco completamente perché le donne di Bradford vogliono la loro propria moschea».

Di recente, una moschea per sole donne si è aperta a Los Angeles. È la prima negli Usa. Essa propone, una volta al mese, una preghiera del venerdì recitata da donne per un pubblico composto da donne e bambini di meno di 12 anni. (…)

Tre delle quattro scuole dell’islam sunnita permettono alle donne di condurre la preghiera, ma solo davanti a un pubblico femminile. La schiacciante maggioranza dei responsabili musulmani sono contrari alle predicazioni femminili davanti a congregazioni miste fuori di casa. Raheel Raza e Bana Gora sostengono che da nessuna parte nel Corano è scritto che le donne non hanno il diritto di essere imam.

Foto: Bana Gora, per gentile concessione di www.religionnews.com