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Cinema. Il Premio Wacc-Signis per i diritti umani a «Taxi» di Jafar Panahi

Un film coraggioso, politicamente impegnato, pieno di umorismo e poesia. Per questo, e non solo, è andato a «Taxi» dell’iraniano Jafar Panahi (Iran 2014) il Premio per i diritti umani 2014 dell’Associazione mondiale per la comunicazione cristiana (Wacc) e della sua consorella cattolica Signis. Il docufilm – vincitore nientemeno che dell’orso d’oro alla scorsa Berlinale – ha convinto la giuria ecumenica perché «promuove in modo inusuale e creativo il diritto umano a comunicare, sfidando la censura e rompendo i tabù del silenzio dentro e sull’Iran».

Alla guida di un taxi giallo c’è lo stesso regista che si intrattiene con i suoi «clienti» mentre li porta verso le loro mete, a spasso per le vie di Teheran. Una produzione «povera» che Panahi – a cui è vietato girare film e rilasciare interviste nel suo paese – ha realizzato piazzando la telecamera sul cruscotto del suo mezzo. Ma anche e soprattutto un film-denuncia pieno di incontri in «formato abitacolo», in cui non mancano situazioni comiche, considerazioni politiche, frammenti del passato. Per la giuria Wacc-Signis «Taxi» non solo celebra visivamente la libertà di espressione, ma riesce ironicamente a mostrare come le nuove tecnologie sono oggi parte della vita e dell’interazione sociale.

Jafar Panahi – che non può lasciare il suo paese e che per un periodo è stato anche incarcerato – nelle note che accompagnano il suo applaudito «Taxi» spiega: «il cinema è il mio mezzo di espressione e il senso della mia vita. Nessuno può impedirmi di continuare, qualunque cosa succeda. Per rispetto a me stesso e per sentirmi vivo». «Taxi» è il terzo film che Panahi realizza di nascosto, dopo «This Is Not a Film» e «Close Curtain». «Un atto coraggioso di resistenza, un film politicamente impegnato», dicono Wacc e Signis e, aggiungiamo noi, una dichiarazione d’amore alla settima arte.

Wacc e Signis insieme sono partner in numerose giurie ecumeniche di vari Festival cinematografici – come Berlino, Locarno, Montreal, Riga, Yerevan -, giurie che in alcuni casi esistono già da più di 40 anni. Dal 2010 hanno istituito per i documentari il «Premio per i diritti umani». Prossimo appuntamento è il Festival del cinema di Cannes che apre i battenti il 13 maggio.

Il trailer ufficiale di «Taxi»