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Il Consiglio Ecumenico delle Chiese chiede all’Indonesia di abolire la pena di morte

Il segretario generale del Cec, il Consiglio Ecumenico delle Chiese, pastore Olav Fykse Tveit ha inviato una lettera al presidente della Repubblica di Indonesia Joko Widodo per chiedere clemenza per 10 condannati a morte nel prossimo periodo.

La missiva segue appelli simili già pronunciati da molti movimenti ecumenici, inclusi quelli del vescovo Ketut Waspada della Chiesa Protestante Cristiana di Bali, membro della commissione del Cec per gli affari internazionali.

Il pastore Tveit chiede al presidente indonesiano di predisporre immediatamente una moratoria al fine di bloccare tutte le esecuzioni previste, e di pensare piuttosto all’abolizione di tale supplizio, convergendo verso le posizioni di ormai moltissime nazioni nel mondo, oltre 140. La pena di morte in Indonesia è stata abolita nel 2008 e quindi reintrodotta nel 2013. Nel 2015 sono stati uccisi 5 stranieri ed un indonesiano a seguito di una condanna per traffico di droga.

«Faccio mio l’appello alla clemenza già pronunciato da molte altre personalità – ha scritto Tveit-. Questi dieci condannati, quale sia il peccato commesso, sono tutti figli di Dio, creati a sua immagine e somiglianza».

Il vescovo Waspada ha a sua volta scritto che «con la pena di morte mettiamo in dubbio l’autorità di Dio e distruggiamo la possibilità per un essere umano di cambiare la propria vita. Chiediamoci nel profondo del nostro cuore: abbiamo in quanto esseri umani l’autorità di togliere la vita ad altre persone? Io credo che solo dio abbia l’autorità per far proseguire o terminare le esistenze delle sue creature».

Foto “New president” by https://www.flickr.com/photos/ukik/ (screenname: ahmad syauki) – https://www.flickr.com/photos/ukik/14967050094/in/photostream/. Licensed under CC BY 2.0 via Wikimedia Commons.