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Prudenza e discepolato

Giornata di festa, il 25 aprile a Rocca di Papa (Roma), per la riapertura del Centro evangelico battista, chiuso da alcuni anni per la necessità di effettuare urgenti lavori di adeguamento e ristrutturazione. Oltre quattrocento persone, provenienti soprattutto dalle chiese battiste di Roma e del centro e sud Italia, hanno partecipato al culto di inaugurazione, con l’animazione del Ministero musicale dell’Unione battista (Ucebi) e del gruppo musicale della chiesa battista di Roma-Trastevere. Il culto è stato guidato da un gruppo di sorelle, che nella liturgia hanno sapientemente intrecciato vari riferimenti biblici, accompagnati da gesti e oggetti simbolici, alla battaglia del Movimento femminile battista (che da sempre ha animato questa struttura, particolarmente dedicata agli incontri di formazione delle donne e ai campi per bambine e bambini) per la riapertura del Centro. Come in occasione della ricostruzione delle mura di Gerusalemme il popolo rinnovò il patto e lo mise per iscritto (Neemia 9, 38), così al centro del cortile dove si svolgeva il culto è stato svolto un lungo rotolo di carta, con i nomi delle sorelle e dei fratelli che sin dal 2010 hanno sottoscritto un «patto di impegno comune» per Rocca di Papa.

Il pastore Raffaele Volpe, presidente dell’Unione battista (Ucebi), ha predicato sul testo di Luca 14, 28 ss. («Chi di voi, infatti, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolare la spesa per vedere se ha abbastanza per poterla finire?»): una parabola che invita alla saggezza e alla prudenza, senza megalomania ma anche senza rinunciare a fare quanto è possibile. Ma la parabola è inserita in un contesto in cui Gesù invita ad un discepolato radicale; dunque «non facciamo di Rocca di Papa un alibi per accontentarci di quel che abbiamo fatto. Oggi inauguriamo il Centro, ma soprattutto riconsacriamo a Dio la nostra vita».

Il Centro è stato ristrutturato grazie alle offerte raccolte nelle chiese battiste e grazie a un contributo dell’otto per mille valdese. Al termine del culto Greetje van der Veer ha portato all’assemblea il saluto della Tavola valdese, sottolineando che «le nostre chiese non possono permettersi di non avere luoghi di incontro come questo». Dopo il pranzo al sacco (irrobustito da un piatto di pasta e dalla rinomata porchetta della vicina Ariccia), i partecipanti si sono nuovamente riuniti: mentre i bambini e le bambine sono stati coinvolti in una «staffetta biblica», gli adulti hanno ascoltato la lettura di diversi saluti pervenuti per l’occasione e la testimonianza di donne e uomini che, negli anni, hanno svolto servizio presso il Centro o vi hanno soggiornato come campisti e formatori.