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16.400 scelte per l’otto per mille battista

Nel 2013, per la prima volta, l’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (Ucebi) ha partecipato alla scelta della destinazione dell’otto per mille. Lo scorso 21 aprile l’Agenzia delle Entrate ha comunicato i primi dati: nella dichiarazione dei redditi presentata quell’anno (relativa all’anno di imposta 2012) risultano a favore dell’Ucebi 16.399 scelte, pari allo 0,09% su un totale di 18.815.310 scelte valide. I dati relativi alla distribuzione territoriale delle scelte sono in corso di elaborazione, e i fondi (che si stima potranno essere tra 900mila e 1 milione di euro) saranno versati a luglio 2016. Abbiamo chiesto al pastore Raffaele Volpe, presidente dell’Ucebi, di commentare questi dati.

«Siamo contenti di questo risultato. Significa che le nostre chiese si sono mobilitate, che c’è stato un grande impegno di ciascuna chiesa locale: è un buon dato di partenza. Ora si tratta di lavorare per consolidarlo e allargare il consenso».

La prima campagna otto per mille delle chiese battiste era partita in modo difficile…

«Sì, siamo partiti un po’ “azzoppati” perché inzialmente l’Agenzia delle Entrate si dimenticò di inserire l’Unione battista fra le caselle delle chiese che partecipavano alla destinazione dell’otto per mille. L’errore fu corretto a febbraio, ma intanto erano già stati stampati molti modelli. Quindi partimmo con questo handicap».

Nonostante questo inconveniente, tenuto conto che si trattava della prima volta e che i membri effettivi delle chiese battiste sono poco più di cinquemila, questo primo risultato corrisponde alle aspettative?

«A dire il vero le nostre aspettative erano leggermente inferiori. Dunque si tratta di un risultato soddisfacente, che mostra, come ho già detto, che l’intero “popolo battista” si è mobilitato: ai membri di chiesa battezzati si sono uniti i nostri simpatizzanti e i familiari».

La campagna otto per mille delle chiese battiste quest’anno ha fatto un salto di qualità, con un nuovo sito web dedicato e un slogan accattivante: «Lotto per mille diritti».

«Abbiamo scelto la parola diritti, perché credo sia particolarmente importante in questo momento storico. La parola è “diritti” al plurale, e non solo “diritto”, perché soltanto nella capacità di tenere insieme diversi diritti si può veramente garantire il “diritto”».

Al sito web e al materiale cartaceo si aggiunge una iniziativa specifica per quei contribuenti per cui può essere difficile esprimere la scelta.

«In effetti le persone anziane che non presentano la dichiarazione dei redditi corrono il rischio di non poter esprimere la loro scelta. Per questo stiamo mandando alle chiese dei moduli che si possono riempire e presentare semplicemente agli uffici postali: in questo modo tutte e tutti potranno esprimere la loro preferenza».