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I leader delle chiese uniti per la pace in Sud Sudan

Il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), in collaborazione con il Consiglio delle chiese del Sud Sudan (Sscc), hanno promosso una consultazione speciale sul processo di pace del Sud Sudan, che si è tenuto il 14 e 15 aprile ad Addis Abeba, in Etiopia.

Venti leader delle chiese e rappresentanti provenienti dal Sud Sudan e dall’Etiopia si sono incontrati per riflettere sulla tragica situazione di conflitto in Sud Sudan, giunta al suo sedicesimo mese, sul recente fallimento dei colloqui di pace tra le parti in conflitto, e su nuovi modi per far procedere il processo di pace.

«La Chiesa si impegna ad avviare un processo di pace attraverso un forum meno polarizzato e meno politicizzato di altri processi, che metta insieme le parti contrapposte per discutere i bisogni delle persone e il futuro della nazione» hanno dichiarato i leader delle chiese nel loro comunicato, emesso ad Addis Abeba il 15 aprile.

Prendendo atto della promessa pasquale della nuova vita e della risurrezione, il comunicato rimprovera alle parti contrapposte un conflitto insensato e promette uno sforzo di pressione politica con tutti i segmenti della società in Sud Sudan.

«Il popolo del Sud Sudan continua a soffrire», continua il comunicato. «Il trauma di decenni di conflitto si sta acuendo piuttosto che guarire. Lo Stato di diritto è in gran parte assente. La cultura della vendetta regna sovrana, e più a lungo la guerra continuerà, più profondamente questa cultura si radicherà. C’è insicurezza e paura; il tribalismo è in aumento. La lotta e il reclutamento forzato continuano».

«È urgente portare la pace in Sud Sudan. La gente sta soffrendo», ha detto il segretario generale del Cec, rev. dr Olav Fykse Tveit nel suo discorso di apertura alla consultazione, evidenziando che i leader della chiesa stanno giocando un ruolo significativo nel processo di pace in Sud Sudan. «Il Cec accompagna le chiese in Sud Sudan da più di 40 anni. Siamo riuniti qui per riflettere su come Dio possa portare il vostro popolo alla giustizia e alla pace. Abbiamo un ruolo importante da giocare come operatori di pace. Le chiese, rappresentando le persone e la società civile, possono unire il paese», ha aggiunto.

Il rev. Peter Gai Lual, capo della Chiesa presbiteriana di Malakal e presidente del Consiglio delle chiese del Sud Sudan (Sscc), ha detto «Noi, i leader della chiesa, abbiamo sempre affermato che non vi è alcuna giustificazione morale e nessuna scusa per continuare a combattere e uccidere. Il combattimento deve fermarsi immediatamente, e solo allora queste questioni politiche saranno discusse in modo significativo. Siamo ambasciatori di pace e mandati da Dio a riconciliare».

Il Cec indirà una speciale giornata di preghiera per il processo di pace in Sud Sudan a maggio.

Fonte: Cec

Foto via Oikoumene.org