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La quotidiana poesia di John Mario

Per chi sceglie la musica per esprimersi, la vita, per quanto possa essere dura o complicata, è sempre un motivo di ispirazione, perché offre la possibilità di vivere quelle situazioni emblematiche attraverso le quali ognuno cresce e impara cosa e com’è vivere su questo mondo. Per il giovane cantautore veronese John Mario Vallerani, o più semplicemente John Mario, il raccontare gli eventi dell’esistenza è sicuramente una delle esigenze primarie, con un approccio genuino e molto naturale.

Il rock di John Mario è di evidente matrice anglosassone, anche e soprattutto per l’esperienza in altri progetti musicali e per gli ascolti grunge degli anni novanta; tuttavia la vena più italica, quella legata al cantautorato nostrano ed al folk, in questo trasversale ma sempre si stampo popolare, affiora diventando preponderante e inquadrando un discorso più ampio, che musicalmente risulta in un rock smussato ma comunque impetuoso, che riesce ad arrivare al nocciolo in poche battute pur non facendolo in modo affrettato.

Dopo un’occupatissima pausa durata otto anni, John Mario pubblica il proprio nuovo lavoro, Per Fare Spazio. Un disco in italiano, che viaggiando in due direzioni diverse riesce ad abbracciare contemporaneamente sé stesso e l’ascoltatore, portando nelle sue canzoni le esperienze personali, raccontando del proprio vissuto e delle sue emozioni. Per Fare Spazio è in effetti una nuova pagina nel percorso artistico e professionale del cantautore veronese, perché si approfondisce il ritratto della persona, superando forse un po’ una timidezza di fondo che solo con la maturità può essere lasciata da parte.

Musicalmente, il rock prende in prestito da un pop meno sofisticato l’immediatezza dell’ascolto, asciugando i testi e rendendo gli spigoli un po’ più vivi, ma senza perdere in calore e vicinanza con l’ascoltatore, che diventa un interlocutore ed un confidente, con il quale condividere momenti e piccoli tratti di un percorso comunque comune, che è quello dello stare nella propria quotidianità, con consapevolezza. Per Fare Spazio è un album molto genuino, che passa velocemente, ma lascia comunque qualcosa che risuona familiare e vicino.