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Le chiese a favore di una distensione fra Cuba e Usa

Rudelmar Bueno de Faria, rappresentante del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) alle Nazioni Unite a New York, ha rappresentato il Cec in un incontro a L’Avana il 9 aprile scorso, i cui partecipanti hanno preparato una dichiarazione congiunta di gratitudine, apprezzamento e incoraggiamento nel proseguire le nuove relazioni fra i governi cubano e statunitense. Fra i firmatari figurano i vertici dei Consigli delle chiese cubane, statunitensi e dell’unione delle chiese latino-americane.

«Siamo consapevoli che vari aspetti vanno dettagliati al meglio, ma poniamo l’accento sull’altissima importanza di queste relazioni avviate e ci auguriamo che i due presidenti possano proseguire i loro dialoghi e incontri personalmente», recita la dichiarazione. «Impegniamo noi stessi nel proseguire gli incontri dei membri delle nostre chiese continuando questa strada di dialogo. Al contempo incoraggiamo gli Stati Uniti a rimuovere Cuba dalla lista degli stati sponsor del terrorismo, e di porre fine all’embargo che così grandi sofferenze ha causato a Cuba».

Il summit delle Americhe di Panama di questo finesettimana è stato il primo con la partecipazione ufficiale di Cuba.

Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese Olav Tveit ha commentato che le nuove relazioni fra Stati Uniti e Cuba «sono un segnale del nostro pellegrinaggio di giustizia e pace: un gesto che indica come, nonostante le lunghe divisioni, la pace e la riconciliazione sono sempre possibili. Ci mostra che la via per il raggiungimento della pace e un percorso fatto di incontri reciproci».

Tradotto da Wcc

Foto via Pixabay | Licenza: CC0 Public Domain