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Il tempo che è stato e che sarà, secondo Tommaso Di Giulio

Tommaso Di Giulio, romano, inizia dal liceo a prendere dimestichezza con il palcoscenico, per colpa di alcuni compagni di scuola che lo scelgono come frontman di una band rockabilly; da qui in poi è un susseguirsi di esperienze in diverse formazioni, come voce e come polistrumentista, e come compositore di colonne sonore, sempre studiando ed approfondendo la conoscenza dei suoi strumenti.

Da sempre legato a un mondo umanistico, pieno di parole e grandi nomi, apprezza la musica anglosassone ed americana, che poi si affianca al cantautorato italiano ed a generi più settoriali, come il metal o la new wave, che generano un fertile cortocircuito in termini di definizioni e generi;  così nasce un soffice terreno nel quale affonda le radici un complicato intrico di germogli compositivi, che offrono una varietà incredibili di colori diversi. Le colonne sonore, l’elettronica tenace, la vocalità morbida e malinconica ma forte ed incisiva, le chitarre imponenti ed i rintocchi lontani, rientrato tutti, da parti diverse e con atmosfere e piani sfasati, producendo una cacofonia iridescente e multiforme.

Dopo la prima prova del 2013, egregiamente superata, con Per Fortuna Dormo Poco, arriva adesso un disco maturo ma fresco come un’opera prima: L’Ora Solare. Un concept legato al tempo, ma che non racconta un periodo, ma di frammenti, e della valenza, positiva o negativa, di singoli istanti, che portano, dall’inizio alla fine della scaletta dell’album, dalla fine all’inizio, dalla morte alla nascita, tratteggiando un percorso circolare, che pur saltellando liberamente tra generi e parole, segue molto precisamente la mappa degli eventi e delle scelte che il tempo pone di fronte ad ognuno.

La scelta dei suoni, aperta a tutto l’udibile, segue la scelta dei termini che compongono i testi, nei quali ogni parola si incastra perfettamente non solo per metrica o suono, ma per significato evidente e nascosto; ogni parola è meditata e inserita per poter essere l’unica possibile in quel preciso momento. L’Ora Solare è un lavoro bello e imponente, pur conservando una nuvolosa leggerezza. Malinconia e ironia si confondono allegramente, i suoni ed i momenti si sovrappongono, eppure l’album sa sempre esattamente dove andare. Tommaso Di Giulio sa fare il suo lavoro, ma lo fa con un’umanità dolce e sensibile, che conosce il concetto di limite e confine, e ci gioca invitando l’ascoltatore e pensare con lui.