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Accadde oggi, 13 aprile

Viviamo giorni segnati nel mondo protestante italiano dal clamore e dal relativo dibattito legato alla prima storica visita di un pontefice alla comunità valdese, prevista per il 22 giugno 2015.

Oggi è una data che ricorda un’altra prima volta di peso: la prima visita di un papa ad una sinagoga ebraica. Accade proprio oggi, 29 anni fa, il 13 aprile 1986.

Karol Wojtyla è il papa dei viaggi, della sfida al comunismo, ma anche del dialogo, in un pontificato molto lungo che impatta con grandi stravolgimenti storici all’imbrunire del secolo breve.

La visita alla sinagoga si inserisce nel solco del disgelo delle relazioni ecumeniche che hanno caratterizzato gli ultimi inquilini di San Pietro, a partire da Giovanni XXIII che nel 1959 aveva fatto fermare il corteo pontificio sul Lungotevere per benedire gli ebrei che uscivano dalla sinagoga, e proseguito con Paolo VI e lo storico abbraccio con Atenagora, Patriarca ecumenico ortodosso, sul Monte degli Ulivi nel 1964. Lo stesso papa polacco nel 2001 sarà il primo a recarsi ad Atene dopo più di mille anni dallo scisma.

Ma torniamo alla mattina del 13 aprile 1986. Ad accogliere Giovanni Paolo II con un abbraccio fraterno c’è il rabbino capo di Roma, Elio Toaff, che fra pochissimi giorni, il 30 aprile 2015, compirà cento anni e che così ricorda quel giorno:«Insieme entrammo nel Tempio. Passai in mezzo al pubblico silenzioso, in piedi, come in sogno, il papa al mio fianco, dietro cardinali, prelati e rabbini: un corteo insolito, e certamente unico nella lunga storia della Sinagoga. Salimmo sulla Tevà e ci volgemmo verso il pubblico. E allora scoppiò l’applauso. Un applauso lunghissimo e liberatorio, non solo per me ma per tutto il pubblico, che finalmente capì fino in fondo l’importanza di quel momento… L’applauso scoppiò nuovamente irrefrenabile quando il papa disse: “Siete i nostri fratelli prediletti e, in un certo modo, si potrebbe dire, i nostri fratelli maggiori”».

Foto “Synagogue Rome NE” di JensensOpera propria. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons.