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10 cortometraggi per dire no alla violenza di genere

Domani sera, sabato 11 aprile, a Pinerolo, al Teatro Sociale alle 21 vanno in scena i 10 cortometraggi che vedono protagonisti i ragazzi delle scuole superiori del Pinerolese in collaborazione anche con i centri di impiego del territorio. Il progetto è a cura della della Csd – Diaconia Valdese – Coordinamento Opere Valli, in collaborazione con il Comune di Pinerolo. «Mi Fido di Te» è parte integrante di XSONE 2.0, nonché il compimento dell’omonimo progetto di prevenzione e sensibilizzazione sulla tematica della violenza di genere, che abbraccia la campagna «Ferite, a volte uccise» dell’8xmille del 2013 dell’Unione delle Chiese Valdesi e Metodiste, improntata all’impegno etico e sociale. Il progetto ha voluto coinvolgere, in prima battuta, gli studenti, passando di riflesso ai genitori, insegnanti e al territorio intero. Grazie al lavoro di un team affiatato e preparato – Paola Paschetto, responsabile progetto; Alessandra Mattiola, counselor e Anna Giampiccoli, operatrice teatrale – si sono create le condizioni affinché, attraverso riflessioni e azioni concrete, si trovino le modalità per un cambiamento culturale.

Da queste premesse, il progetto ha preso forma, sviluppandosi nell’arco di sette mesi (da ottobre ad aprile), in quattro momenti cardine – Incontri, Parliamoci, Fucina Creativa, Rassegna di Cortometraggi- che hanno coinvolto gli studenti e le studentesse delle classi 3a- 4a- 5a degli Istituti Superiori del territorio Pinerolese (Liceo Scientifico Marie Curie di Pinerolo, I.I.S. Porro di Pinerolo, I.I.S. M. Buniva di Pinerolo, Istituto Arturo Prever di Pinerolo e Osasco, Liceo G.F. Porporato di Pinerolo, Istituto Maria Immacolata di Pinerolo, Collegio Valdese di Torre Pellice, CFIQ – Consorzio per la Formazione, Innovazione e Qualità di Pinerolo e Engim Piemonte di Pinerolo), per un totale di circa 600 ragazzi e ragazze e 91 coinvolti nella realizzazione dei video.

Oltre alla presentazione dei cortometraggi sul palco saliranno sul palco anche i rappresentanti delle tre associazioni che hanno collaborato al progetto – Svolta Donna, AnLib e Uomini in Cammino – a raccontare chi sono, cosa fanno e come operano sul territorio. A Paola Paschetto abbiamo chiesto qualcosa in più sull’origine del progetto «Mi Fido di Te». «È nato dalla riflessione sul tema della violenza, dai numeri raccapriccianti di donne uccise o maltrattate, di figli che vivono direttamente e indirettamente queste violenze, nonché vittime a loro volta, e anche di uomini coinvolti». «Nasce dal senso di responsabilità di dover dire no, dalla voglia e dal senso etico di fare qualcosa, di fare rete e mettersi insieme – aggiunge – ecco perché l’idea di coinvolgere associazioni e scuole. Ma c’è anche il desiderio di cambiamento e da qui la necessità di chiedere aiuto ai ragazzi, ai membri più giovani della nostra e loro società. Nasce dalla riflessione che questo è un problema di tutti!». Con Anna Giampiccoli invece abbiamo cercato di capire come hanno reagito i giovani e le giovani coinvolti. «La loro risposta è stata entusiasta. Simpatici e disponibili, si sono messi in gioco con interesse e trasporto. Il cinema non è facile: ripetere la stessa scena all’infinito, o aspettare per molto tempo il proprio turno per girare, può risultare noioso eppure hanno sempre partecipato con grande entusiasmo».

«Mi Fido di Te» è anche parte di un progetto di laurea di Alessandra Mattiola. «Si, abbiamo proposto 490 questionari ai ragazzi per approfondire il tema degli stereotipi di genere negli adolescenti, il sessismo e le possibili conseguenze, come per esempio la non accettazione di sé o disturbi legati all’alimentazione. L’idea è di esplorare le radici culturali che implicano la costruzione del sé».