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La val Germanasca sostenibile

Era la primavera del 2009 quando l’Associazione Dislivelli nacque dall’incontro di ricercatori universitari e giornalisti specializzati nel campo delle Alpi e della montagna, con l’idea di favorire una diversa comunicazione della montagna. Un modo di accostarsi al tema che oggi può essere considerato di moda, ma che a quei tempi non lo era.

Uno studio del territorio alpino e dei suoi abitanti che non è solo teorico, ma che punta ad impegnarsi direttamente per favorire una visione innovativa della montagna e delle sue risorse.

In quest’ottica nel 2014 Dislivelli promuove la rete Sweet Mountains, nata per promuovere più direttamente i luoghi delle Alpi che credono «in una montagna ancora vestita da montagna, in un turista ospite ma non padrone, in un montanaro padrone di casa ma anche ospite, guida, amico», come recita il sito web.

A febbraio è stata pubblicata la nuova guida dedicata alla Val Germanasca e scaricabile gratuitamente a questo link.

Vi abbiamo parlato spesso delle eccellenze e delle risorse economiche della piccola e breve valle valdese delle Alpi Cozie; delle sue prospettive di sviluppo, delle sue realtà consolidate in ambito ecumenico e formativo, di turismo geologico e sportivo e delle sua dialettica nei confronti della modernità.

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L’autore della guida, Simone Bobbio, racconta quello che c’è da vedere e sapere sulla val Germanasca, con attenzione alle proposte del turismo valdese ad Agape; e poi Prali, la valle di Massello, una sezione dedicata al Ramìe, il tipico vino rosso locale e per finire una decina di proposte di tappe turistiche. Fin dall’editoriale – titolato La valle controcorrente – si percepisce il forte riferimento al passato e alla presenza valdese. «Risalire la Val Germanasca è un’esperienza controcorrente non solo per gli ovvi motivi scientifici studiati dall’idrografia: si tratta piuttosto di una considerazione basata sulla storia e sulla cultura che si possono vivere e respirare ancora oggi in questa piccola valle laterale nel cuore delle Alpi Cozie», recita l’incipit.

Nell’intervista su Radio Beckwith, Enrico Camanni, vicepresidente di Dislivelli, racconta «Abbiamo messo in piedi una rete di luoghi pronti ad accogliere tutti coloro che cercano un turismo diverso, più consapevole e più responsabile. E poi abbiamo pensato anche di offrire delle guide perché ci sembrava necessario proporre concretamente un modo di leggere il territorio. Questa è la terza guida e troviamo sempre grande rispondenza da parte delle amministrazioni su questo progetto. Proponiamo tutto quello che si può fare in estate e in inverno ma con il taglio sweet cioè col taglio leggero e morbido che lasci beneficio alla valle ma non distrugga il territorio».

In che modo avete voluto raccontare la val Germanasca? «Descriviamo le peculiarità della valle, le sue bellezze, l’aspetto culturale e religioso, legato alla presenza e alla storia valdese, che ne fa una valle particolare. La definiamo “la valle controcorrente” non solo per le tradizioni culturali e religiose, ma anche per un aspetto turistico attuale, nel senso che ad esempio Prali, che negli anni ’60 e ’70 aveva puntato tutto su seconde case e impianti, e quindi su un tipo di turismo intensivo e massiccio, oggi si sta riconvertendo anche se con difficoltà, a uno sci molto più a dimensione umana. Ci sono persone che vanno sulle piste ma anche moltissime che fanno scialpinismo e free ride e d’estate escursionismo; spero in una ripresa gastronomica locale, che si vede ad esempio nella foresteria di Massello, che ha una cucina di altissima qualità, che valorizza i prodotti locali. In più non dimentichiamo il turismo legato espressivamente alla presenza valdese, con gli itinerari del Glorioso Rimpatrio, ad esempio, o alla presenza e a tutto il lavoro e il movimento che porta il centro ecumenico di Agape».

Foto “Germanasca a Prali” di F CeragioliOpera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons.