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Le chiese rinnovano il proprio impegno nel processo di pace in Sud Sudan

Il 25 marzo presso la sede del Consiglio ecumenico delle chiese a Ginevra, Svizzera, Ellen Margrethe Løj, rappresentante speciale e capo della Missione delle Nazioni Unite in Sud Sudan, ha incontrato il rev. dr Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec). Al centro dell’incontro: il processo di pace in Sud Sudan e gli sforzi compiuti dalle chiese per la riconciliazione.

La Løj, salutando positivamente l’incontro con i membri dello staff del Cec, ha affermato la necessità di un accordo di pace in Sud Sudan. «Posso solo incoraggiare tutte le parti a contribuire alla realizzazione di un accordo di pace per il bene del popolo del Sud Sudan», ha aggiunto.

Nel corso della riunione, il segretario generale del Cec ha evidenziato l’impegno delle chiese per una «pace giusta» in Sud Sudan, citando le iniziative intraprese dalle chiese di quell’area.

«Come Consiglio ecumenico delle chiese confermiamo il nostro impegno ad accompagnare le chiese del paese e il Consiglio delle chiese del Sud Sudan che fanno appello ai loro leader affinché si realizzi la pace», ha detto Tveit.

«Per noi è importante anche lavorare con le Nazioni Unite e vedere in che modo intraprendere nuove iniziative per sostenere le chiese e aiutarle nel progresso dei negoziati di pace, dei quali hanno un disperato bisogno le chiese e il popolo del Sud Sudan», ha aggiunto Tveit.

Il Cec, da tempo impegnato nel processo di pace in Sud Sudan, già nel 2014 ha chiesto a tutte le parti interessate nella crisi di «impegnarsi nuovamente in un processo di riconciliazione e di guarigione a lungo termine, al fine di costruire la fiducia tra i cittadini, di ristabilire la fiducia e di promuovere la pace».

Fonte: Cec

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