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Germania, no al divieto di simboli religiosi in aula

Si al velo in classi per le insegnanti. Un’ importante sentenza della Corte costituzionale federale tedesca ha innescato un ampio dibattito fra favorevoli e contrari al mantenimento dei propri simboli religiosi all’interno di un’attività pubblica. I giudici hanno stabilito che il velo o altri simboli religiosi, indossati da studenti o da insegnanti, possono essere vietati soltanto se mettono a rischio la tranquillità e la sicurezza della scuola stessa, aggiungendo inoltre che dal momento che i simboli cristiani sono consentiti, non vi è motivo per non far indossare il velo alle donne musulmane. Stesso discorso per altri simboli quali ad esempio la kippah per gli insegnanti maschi. La questione nasce dalla denuncia di due insegnanti della regione del Nord Reno Westfalia sollecitate da vari dirigenti scolastici a togliere il velo che erano solite indossare durante le lezioni. La sentenza ribalta la precedente interpretazione sempre della Corte che nel 2003 aveva invece espresso parere contrario al mantenimento del velo. Positive le reazioni del mondo musulmano, ma anche di quello cattolico i cui rappresentanti hanno parlato di passo in avanti importante nelle relazioni interreligiose. Diviso anche il mondo politico, in un contesto segnato negli ultimi mesi dalla novità del movimento anti islamico Pegida, che continua settimanalmente a scendere in piazza, seppur con un vigore che pare affievolirsi sempre più, per protestare contro la presunta invasione islamica dell’occidente. La sentenza va in una direzione assai differente rispetto ad esempio a quanto si fa in Francia, nazione che ha fatto della laicità la propria bandiera, e sul cui tema si è ampiamente dibattuto in questi anni, prima nazione europea a varare una legge che vieta il mascheramento del volto in luoghi pubblici (nel 2011). Il Belgio si è accodato al modello francese, mentre in Gran Bretagna il velo è ammesso. In Italia una legge datata ormai 1975 vieta di coprire completamente il viso in luoghi pubblici per motivi di sicurezza.

Foto: Ragazza irachena col velo, di Christiaan Briggs, licenza CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons