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«Non ci faremo intimidire»

Il terribile attentato dell’Isis che ha colpito Tunisi, con un bilancio accertato di 23 morti, non è riuscito a intimidire i suoi cittadini: in tantissimi, soprattutto ragazzi e ragazze, si sono subito riversati nelle strade principali del centro, hanno affollato i caffè come sempre in primavera, e oggi raggiungeranno il museo del Bardo per un’altra grande manifestazione. Un segnale chiaro dal paese dove sono nate le primavere arabe, che ha una lunga tradizione di resistenza all’oppressione e che, la settimana prossima, deve anche prepararsi ad accogliere diecimila persone in arrivo per il Forum Sociale Mondiale. Ne abbiamo parlato con la giornalista di Tunisi Sara Boudali.

Come ha reagito la città all’attentato?

«In questi giorni è dura, perché gli islamisti dell’Isis vogliono farci paura ma noi non ci lasceremo scoraggiare né ci chiuderemo in casa: si sente la primavera e sono tutti fuori nei déhors dei locali. In questi giorni Tunisi brulica di iniziative culturali, concerti, opere teatrali e festival; vogliono impedirci di vivere normalmente e di divertirci ma non ci riusciranno. La sera dell’attentato abbiamo manifestato a Tunisi e davanti al Museo del Bardo, e di nuovo il giorno dopo. Oggi è la festa dell’Indipendenza, è un giorno festivo e l’ingresso a tutti i musei e i siti archeologici è gratuito. Ci sarà di nuovo una grande manifestazione davanti al Bardo per lottare contro l’oscurantismo. La ministra della Cultura, d’accordo con il ministro dell’Interno, ha dichiarato che la sicurezza sarà rafforzata in tutti i musei».

Che peso ha il fondamentalismo islamico nel suo Paese?

«In Tunisia siamo di fronte a un islam moderato, i fondamentalisti sono una minoranza e non incidono sul nostro modo di vivere, non sono riusciti a farci adottare il loro falso islam, che invece è una religione d’amore e di tolleranza. Le donne escono liberamente la sera, da sole, senza problemi. C”è più controllo della polizia ma questo non ci disturba. Anche se è troppo presto per giudicare il nuovo governo, le elezioni si sono svolte senza problemi e questo è un ottimo segnale per la democrazia».

Come giudica la modalità dell’aggressione al museo?

«Il fatto che abbiano deciso per l’attentato ad un museo è un segno di debolezza dell’Isis e la città ha subito risposto con fermezza. I terroristi sono disprezzati e considerati da tutti come persone senza cuore, barbari che vogliono farci tornare all’età della pietra. Il 24 marzo il Bardo riaprirà e l’appuntamento per tutti è là, davanti a un simbolo del nostro Paese e faremo di tutto per essere pronti per il Social Forum. Continueremo a lavorare come sempre».

Foto “GiorcesBardo33-2” di Giorces – GiorcesBardo33-2.JPG modified by SuperManu. Con licenza CC BY 2.5 tramite Wikimedia Commons.