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Fine vita, primo si dal Parlamento francese

L’Assemblea nazionale francese ha approvato a larga maggioranza la nuova legge sul fine vita. Si tratta di un’estensione della già esistente norma Leonetti, dal nome del primo firmatario: viene instaurato il diritto di ricevere una sedazione profonda e continua fino alla morte, per i pazienti in fase terminale.

Escluso quindi il suicidio medicalmente assistito sul modello svizzero, ma saranno vincolanti le volontà del malato, per rifiutare l’accanimento terapeutico. Sono stati 436 i voti a favore, 36 i contrari e 83 gli astenuti per la legge, che ora sbarcherà al Senato. Sono stati respinti i molti emendamenti di deputati che miravano ad allargare lo spettro delle possibilità per l’accesso all’eutanasia. Il dibattito è stato acceso, anche se il 96% dei francesi sarebbero favorevoli alla legge così come approvata in questi giorni. Ha fatto molto discutere la presa di posizione dei giorni scorsi di 5 leader religiosi, l’arcivescovo di Lione e primate di Francia Philippe Barberin, il presidente della federazione protestante francese Francois Clavairoly, il metropolita ortodosso di Francia monsignor Emmanuel, il presidente del consiglio del culto musulmano Mohammed Moussaoui e il rabbino capo di Francia Haim Korsia, che per la prima volta in maniera congiunta sono intervenuti sulla questione per chiedere che la legge sia effettivamente uno strumento per donare sollievo ai malati gravi, e non un modo per accorciare la loro vita, per non ergersi a giudici sulla durata dell’esistenza terrena altrui.

Foto via Pixabay | Licenza: CC0 Public Domain