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A scuola di buone pratiche

La Ced Commissione Esecutiva del II Distretto delle chiese valdesi organizza per sabato 21 marzo un seminario di formazione dal titolo “Persone e relazioni” alla chiesa metodista di Milano, in via Porro Lambertenghi 28.

Una ventina di persone tra pastori e pastore, sovrintendenti di circuito, presidenti di concistori  parteciperanno a questo incontro, condotto dal vicepresidente della Ced Alberto Signori e dallo psicologo Vito Tummino, con l’obiettivo di affrontare il tema delle tensioni tra le persone che scaturiscono, in buona parte, da cattive pratiche di relazione.

«Il seminario arriva in seguito ad una serie di riflessioni e analisi fatte durante le conferenze distrettuali degli anni passati – spiega Ruggero Marchetti, pastore a Trieste e attuale presidente della Ced II distretto – Difficoltà di comunicazione e conflitti sono strettamente legati e i rapporti tra pastori e consiglio di chiesa (o concistori) non ne sono certo esenti. Ma anche le relazioni all’interno dei consigli stessi sovente possono avere delle difficoltà che, se degenerano, possono portare a dei problemi piuttosto grandi. Il laboratorio formativo che proponiamo punta proprio a migliorare concretamente la nostra capacità di interagire con gli altri: come esprimere in modo chiaro e corretto le nostre opinioni rispettando quelle altrui, come risolvere incomprensioni verbali e porsi in un atteggiamento ricettivo del pensiero dell’altro, anche quando non lo si condivide».

Il problema delle relazioni tra pastore e comunità, consiglio di chiesa, concistoro sembra essere più sentito in questi ultimi anni. La causa è da ricercare nei cambiamenti che la figura del pastore ha avuto negli anni?

«Questo problema, che non è certamente legato solo al nostro distretto, è sicuramente più presente che nel passato – aggiunge Marchetti – probabilmente  anche a causa del diverso tipo di lavoro che si affronta. La figura del pastore è cambiata molto in questi ultimi decenni. Un po’ come accade agli insegnanti, anche i pastori vivono la stessa evoluzione del ruolo: mentre un tempo la posizione era garantita dal ruolo pastorale, ora la figura è molto meno definita che in passato, necessità e bisogni della società sono drasticamente cambiati, e bisogna autocostruirsi la propria posizione. A ciò si aggiunge il fatto che, soprattutto nella diaspora, non tutti hanno una visione chiara di quali siano ruoli e compiti definiti dal e nel consiglio di chiesa, tra gli anziani, nella diaconia: tutti enti che devono essere da supporto al lavoro pastorale anche facendo fronte a scomode situazioni, che non prevedono la delega esclusiva al pastore».

Relazioni e collaborazioni tra le persone sono quindi messe in crisi a volte semplicemente da una difficoltà di dialogo corretto. Ognuno di noi ha le sue sensibilità e difficoltà, ma in questo caso si tratta di imparare delle vere e proprie piccole tecniche di confronto e di dialogo che aiutano a mantenere relazioni fluide e scorrevoli con le persone, necessità costante nelle nostre chiese.

Foto: L’interno della chiesa metodista di MIlano durante un culto, di Carlo Zibecchi (2004)