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Accadde oggi, 18 marzo

18 marzo 1962, finisce la Guerra d’Algeria

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Il 18 marzo 1962 furono firmati nella città francese di Évian-les-Bains gli Accordi che posero fine alla guerra d’Algeria, iniziata il 1º novembre 1954 da guerriglieri del Fronte di liberazione nazionale (Fln) con molteplici attacchi in varie parti dell’Algeria contro postazioni militari francesi. 132 anni prima, il 5 luglio 1830, era iniziata la colonizzazione dell’Algeria con la presa di Algeri da parte delle truppe francesi.

 

L’inizio della guerra d’Algeria avvenne pochi mesi dopo gli Accordi di Ginevra del luglio 1954 che posero fine alla Prima guerra d’Indocina tra i francesi e le forze del Viêt Minh, dopo la pesante sconfitta francese di Dien Bien Phu del maggio 1954. La guerra, iniziata nel 1946, fece più di 500.000 vittime.

La guerra d’Algeria non fu meno cruenta, anzi fu segnata da numerosi attentati, sia in Algeria sia in Francia, e da vari episodi di tortura da parte dell’esercito francese. Bilancio: 300.000 morti, 20.000 civili europei e algerini uccisi.

 

La guerra d’Algeria segnò la fine della IV Repubblica francese, allora presieduta da René Coty. Nei primi mesi del 1958, Jacques Soustelle, che era stato governatore generale dell’Algeria dal 1955 al 1956, organizzò un colpo di Stato con ufficiali dissidenti dell’esercito, coloni e simpatizzanti gollisti. Il 13 maggio 1958, una giunta militare guidata dal generale Massu prese il potere ad Algeri, e il generale Salan assunse il comando di un Comitato di Salute Pubblica che chiese al generale de Gaulle di formare un governo di unione nazionale investito di poteri straordinari per prevenire «l’abbandono dell’Algeria». De Gaulle tornò al potere gridando «Evviva l’Algeria francese» ma già nel settembre 1959 cominciò a parlare di «autodeterminazione», puntando su un’Algeria formalmente associata alla Francia. Nel 1961, un referendum organizzato nella capitale algerina si pronunciò a favore dell’autodeterminazione dell’Algeria. Un gruppo di generali francesi (Salan, Challe, Jouhaud e Zeller) tentò allora un colpo di Stato in Algeria nella notte tra il 21 e 22 aprile 1961. Questo «putsch» segnò la rottura tra de Gaulle e i coloni francesi d’Algeria.

 

Non tutti i «Pieds-Noirs» francesi d’Algeria erano ricchi coloni. Molti erano poveri operai agricoli, come il padre di Albert Camus, morto per la Francia durante la prima guerra mondiale. Camus, nato e cresciuto in Algeria, era profondamente innamorato della sua terra natale bagnata dal sole del Mezzogiorno. Come noto, era contrario all’indipendenza dell’Algeria ed era invece favorevole a una federazione tra Francia e Algeria. Su questo punto avvenne la rottura definitiva tra Camus e l’intellighenzia francese allora egemonizzata da Sartre. Ma Camus morì in un incidente d’auto in Francia il 4 gennaio 1960, due anni e mezzo prima dell’indipendenza dell’Algeria, proclamata il 5 luglio 1962.

 

Foto: Manifestazione Anti-Francese in Algeria, di Vikoula5, Licenza: CC0 Public Domain