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Il ciclone Pam abbattutosi tre giorni fa sulle isole di Vanuatu

Il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), rev. dr Olav Fykse Tveit, ha espresso vicinanza alle popolazioni colpite dal ciclone Pam che il 15 marzo scorso si è abbattuto su Vanuatu, piccolo arcipelago del sud-ovest del Pacifico. Il ciclone ha distrutto la maggior parte delle costruzioni nella capitale Port Vila, tra cui case e scuole. Secondo l’Onu i morti sarebbero almeno 24, ma il bilancio resta provvisorio.

«In questo momento di crisi, ciò che ci può sostenere è la nostra fede in Dio e la consapevolezza che non siamo soli nei momenti più bui. Preghiamo che siate in grado di essere una voce di speranza per coloro che sono nel dolore. Siamo certi che i cristiani di tutto il mondo, vi esprimeranno solidarietà», ha detto Tveit in una lettera inviata il 16 marzo al Consiglio cristiano a Vanuatu.

Tveit ha anche trasmesso un messaggio di solidarietà alla Chiesa presbiteriana di Vanuatu. «Non c’è dubbio che la vostra chiesa deve affrontare una grossa crisi, avendo perso molti edifici, e con molti dei fedeli delle vostre comunità che sono rimasti senza casa. Sappiamo che gli aiuti esteri cominciano ad arrivare a Port Vila, assicurando acqua pulita, cibo e riparo. Sappiamo anche che il bisogno di conforto spirituale e la visione sono di vitale importanza in un momento simile. Siate certi che le preghiere del Consiglio ecumenico delle chiese sono rivolte a Dio a favore della vostra chiesa e della vostra leadership in un simile momento di prova», Tveit ha detto.

Il segretario generale del Cec ha esortato le Nazioni Unite, il governo locale e le chiese a lavorare insieme per rispondere alle esigenze delle comunità devastate dal ciclone.

A Vanuatu, Act for Peace – membro di ACT Alliance (organizzazione partner del Cec) ha risposto alla crisi assicurando cibo, riparo e acqua. Anche l’Anglican Overseas Development sta lavorando nella zona settentrionale del paese.

Fonte: CEC

Foto: Erakor Beach, di Phillip Capper, licenza CC BY-SA 2.0,  via Wikimedia Commons