michelangelo_buonarroti_-_resurrection_1520-25

Gesù ha vinto il mondo

Signore, per te non c’è differenza tra il dare soccorso a chi è in gran numero, e il darlo a chi è senza forza
(II Cronache 14, 10)

Cristo dice: «Nel mondo avrete tribolazioni; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo»
(Giovanni 16, 33)

Il momento è cruciale. Gesù sa che la sua ora è ormai vicina e dà alcune istruzioni ai suoi discepoli, che sono presi da grande tristezza per le parole del maestro: “Ma ora vado a colui che mi ha mandato” (16, 5). Gesù li consola dicendo che non li abbandonerà. Non lo vedranno più perché sarà messo a morte, ma li incoraggia a non cadere nella disperazione perché di lì a pochi giorni risusciterà e lo vedranno di nuovo: sarà come il travaglio della donna che partorisce, doloroso ma subito dimenticato appena stringe la sua creatura fra le braccia (16, 21). In un primo momento i discepoli confessano la loro fede: “Crediamo che sei proceduto da Dio”(16, 30), e di aver compreso tutto. Ma questa fede non sopporterà l’imminente prova, e abbandoneranno Gesù. Giuda lo tradirà. Pietro lo rinnegherà. Tutti gli altri fuggiranno.

Gesù conosce il nostro lato peggiore, ma ha fiducia in noi. Con le sue tribolazioni Gesù ha vinto il mondo, che lo voleva sconfitto per sempre, e ha donato a noi la sua pace. Una pace che ci è data come puro dono del suo amore perdonante. Se Gesù ha vinto, allora nulla e nessuno può separarci dal suo amore: “Sarà forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?” (Romani 8, 31ss).

Foto “MICHELANGELO Buonarroti – Resurrection (1520-25)” di Michelangelo BuonarrotiWeb Gallery of Art:   Image  Info about artwork. Con licenza Pubblico dominio tramite Wikimedia Commons.