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Il ministro degli esteri libanese in visita agli uffici del Consiglio ecumenico delle chiese

Il Ministro degli affari esteri del Governo libanese, Gebran Bassil, è stato accolto il 3 marzo scorso presso gli uffici del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) a Ginevra, Svizzera. Bassil ha incontrato il segretario generale del Cec, rev. dr Olav Fykse Tveit e alcuni membri dello staff. Al centro del dibattito: la situazione dei cristiani in Medio Oriente.

Nel corso della riunione, Bassil ha condiviso la preoccupazione per la violenza e per i conflitti che stanno determinando una rapida diminuzione del numero dei cristiani nella regione. «La violenza non è una opzione per noi. Noi siamo messaggeri di pace. Non chiediamo armi, ma invochiamo processi di pace e di riconciliazione», ha detto Bassil. «Privare il Medio Oriente della sua popolazione cristiana è una minaccia al cristianesimo mondiale».

Il segretario generale ha presentato il Cec e ha spiegato come esso accompagni le iniziative di pace e di riconciliazione in Medio Oriente e non solo. «Il nostro ruolo è di dare una testimonianza cristiana al mondo. Crediamo che la pace possa essere raggiunta solo con l’aiuto dell’altro», ha detto Tveit.

«La situazione per i cristiani è legata al modo in cui l’intera regione sta soffrendo a causa della guerra, del terrorismo e della mancanza di una buona governance. La possibilità per loro di vivere in sicurezza dipende dagli sforzi per la pace e la giustizia di tutti, mentre la mancanza di impegno da parte dei grandi partiti consentirà ai conflitti di proseguire», Tveit ha aggiunto.

Tveit ha presentato anche i lavori che il Cec attualmente sta realizzando nella regione all’interno del processo del «pellegrinaggio di giustizia e di pace», inaugurato dalla X Assemblea ecumenica del Cec (Busan).

Il ministro degli esteri libanese ha ribadito la volontà del proprio governo di contribuire alle iniziative di pace che il Cec sta svolgendo nella regione.

Fonte: Cec

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