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Sfogliando i giornali del 2 marzo

01 – Iran–Stati Uniti, oggi vertice internazionale sul nucleare, domani l’intervento di Netanyahu al Congresso

A Ginevra si tiene oggi il vertice internazionale davanti al consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite sul nucleare iraniano, a cui partecipano il capo della diplomazia iraniana, Mohammad Javad Zarif, e il segretario di stato statunitense, John Kerry. Il quotidiano israeliano Haaretz racconta della proposta iraniana per arrivare a un accordo in tempi brevi: Teheran si è infatti offerto di tagliare di un terzo il numero delle sue centrifughe per l’arricchimento dell’uranio. Nel fine settimana, infatti, la delegazione iraniana a Ginevra ha proposto di mantenere attive 6.000 delle 9.400 centrifughe per l’arricchimento dell’uranio per 10 anni, conservando uno stock di 500kg di uranio arricchito, una quantità che potrebbe scendere fino a 300kg per accelerare l’accordo. Intanto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è arrivato negli Stati Uniti per discutere della possibilità che venga siglato un accordo tra il Gruppo dei 5+1 e Teheran sul nucleare iraniano. Per il primo ministro israeliano l’accordo è inadeguato a prevenire la fabbricazione di armi nucleari da parte di Teheran. Netanyahu parlerà al congresso degli Stati Uniti il 3 marzo.

02 – Siria, l’opposizione rifiuta il piano per la tregua ad Aleppo

I leader politici e militari dell’opposizione siriana contro Bashar al-Assad, che si identifica nell’Esercito siriano libero e nel colonnello Riyad al-As’ad, hanno rifiutato il piano proposto dall’inviato delle Nazioni Unite, Staffan de Mistura, per raggiungere una tregua nella città di Aleppo, teatro di scontri tra esercito e ribelli. «Rifiutiamo di incontrare Staffan de Mistura – hanno dichiarato – se non in vista di una soluzione complessiva al dramma siriano, attraverso l’uscita di scena di Bashar al-Assad e del suo stato maggiore e il processo dei criminali di guerra». L’opposizione siriana, che sabato scorso in Turchia ha costituito un nuovo organismo, la Commissione delle forze della rivoluzione, contesta anche la recente presa di posizione di De Mistura, che, definendo Assad «parte della soluzione del conflitto siriano» di fatto lo ha rilegittimato al potere.

03 – Mali, l’accordo di pace e riconciliazione è stato firmato soltanto da una parte dei movimenti

È stato firmato solo da una parte dei movimenti armati attivi nel nord del Mali l’accordo, definito “di pace e riconciliazione” raggiunto ad Algeri per normalizzare la situazione nel paese. Il documento non ha infatti ancora ricevuto l’approvazione del Coordinamento dei movimenti dell’Azawad, la coalizione che raggruppa diverse sigle, tra cui i tuareg dell’Mnla, il Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad che aveva dato il via al conflitto nel gennaio del 2012. Il coordinamento ha chiesto un rinvio della firma per poter consultare le popolazioni a cui fa riferimento, in modo che l’intesa, una volta accettata sia effettivamente applicata sul terreno. Il ministro degli Esteri algerino, Ramtane Lamamra, che ha guidato la mediazione, si dice convinto che il documento «sarà infine firmato da tutte le parti», e che «l’atteggiamento del Cma esprime l’ambizione di ottenere il massimo sostegno da parte dei maliani e non una volontà di staccarsi dall’accordo». Secondo Radio France internationale, la ratifica definitiva potrebbe avvenire martedì 10 marzo a Bamako.

04 – Iraq, l’esercito iracheno avanza lungo tre direzioni per riprendere Tikrit

Circa 30.000 soldati delle forze armate irachene, appoggiate dall’aviazione, stanno conducendo l’offensiva per riprendere la città di Tikrit, nel nord dell’Iraq, dal controllo del gruppo Stato islamico. Si tratta di un’operazione militare portata avanti verso tre direzioni: Tikrit, Al Dawr e Al Aram, rispettivamente a sud e a nord della città natale di Saddam Hussein. Il primo ministro iracheno Haider al Abadi ha incontrato questa mattina i leader militari nella provincia di Salahuddin, dove le truppe si preparano per l’azione, mirata a riconquistare una delle tante aree sotto il controllo del gruppo Stato islamico.

05 – Bangladesh, arrestato il presunto assassino del blogger Avijit Roy

Un uomo è stato arrestato in Bangladesh perché sospettato di essere implicato nell’uccisione di Avijit Roy, blogger e scrittore statunitense di origine bangladese. Roy era stato aggredito e ucciso a colpi di machete da due uomini non identificati a Dhaka il 27 febbraio. Nell’attacco è rimasta gravemente ferita anche la moglie, che al momento è ricoverata in ospedale. Roy era ateo ed era il fondatore di Mukto–Mona, un sito bangladese che pubblica articoli sulla laicità, e per questo era stato minacciato diverse volte dai gruppi estremisti. Roy è il secondo blogger ucciso in Bangladesh negli ultimi due anni e il quarto scrittore aggredito dal 2004. Intanto, nel fine settimana centinaia di persone sono scese in strada a Dhaka, la capitale del Bangladesh, per rendere omaggio al blogger e per prendere le distanze dal gruppo estremista Ansarullah Bangla Team, che ha rivendicato la responsabilità dell’omicidio.

Foto  “US Army UH-60 Black Hawk (2052956641)” by SGT Tom Pullin – US Army UH-60 Black Hawk. Licensed under Parth Cyhoeddus via Comin Wikimedia.