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I Lexie e le elettrodomande sul futuro

Si è formato l’anno scorso nella capitale il trio elettro-pop-rock Lexie, raccogliendo le idee di Marta Maria Di Nozzi, Leonardo Canfora e Valerio Tangrotta. Tutti provenienti da background ed esperienze diverse, i ragazzi hanno dovuto inquadrare un progetto musicale che potesse sintetizzare in una direzione univoca e di respiro internazionale le spinte e i gusti personali. Proprio la novità elettronica inserita nel contesto di un rock un po’ acido, ha dato vita al suond dei Lexie.

Il piglio pop moderno rende la miscela stilistica che di base risulta eterogenea e granulosa, maggiormente fluida e malleabile, permettendo al gruppo di strutturare brani immediati e freschi, e all’ascoltatore di approcciarsi naturalmente ad un prodotto che ha comunque una struttura fortemente contemporanea.

Sono molte le tensioni che è possibile avvertire nella musica dei Lexie. C’è la spinta classica, c’è la volontà innovativa, c’è la sperimentazione e la continua negazione di sé stessi. Un tumulto che più che un bollore è un sottile e fitto sfrigolìo bollente, che corre sottopelle.

Nell’esordio Starting From Lungs, la band romana affronta il cambiamento come tema portante, ma anche come stratagemma interno ai singoli brani, che fanno continuamente i conti tra compattezza e destrutturazione, risultando in un’immagine vivida e multidimensionale del fil rouge che ha ispirato l’opera prima dei Lexie.

Farei i conti con il futuro – ignoto e inesplicabile, ma proprio per questo completamente plasmabile – ed il passato, esplicito ma inesorabilmente cristallizzato, rappresenta la sfida dei Lexie, che in poche battute ben assestate sintetizzano la strada che molti giovani, più o meno metaforicamente, stanno percorrendo. Per il gruppo questa idea è sia esigenza quotidiana che ispirazione artistica, e probabilmente questa doppia valenza è esattamente la chiave per l’originalità del progetto.

Starting From Lungs è impetuosamente meditato, tranquillamente vendicativo, lascia in bocca il sapore di pepe bianco e plastica, offrendo la possibilità di ritrovarsi a diversi livelli all’interno del suo stile giovane ma non per questo ingenuo o inconcludente. Un lavoro di qualità, che lascia presagire una bella evoluzione.