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Uno specchio tra le montagne

I più attenti lettori si ricordano sicuramente di questa parola in patuà: «Miralh», che significa specchio. È infatti il titolo della rubrica curata da Valeria Tron presente ogni mese sull’Eco delle Valli Valdesi free press. E proprio Valeria Tron ha deciso di fondare questa nuova associazione e a lei, che è anche la presidente, chiediamo di spiegarci le motivazioni. «Questa associazione vuole essere un oggetto d’artigianato, non un’opera d’arte. L’oggetto d’artigianato è creato per essere utilizzato e durare nel tempo, nasce da una terra che ne sente il bisogno e nel corso degli anni può acquisire anche un fascino particolare. Vogliamo creare dei ponti stabili fra le generazioni e i territori. Dai tempi della Carta di Chivasso le Valli valdesi e la Val D’Aosta non erano più legati: con questa associazione invece i due territori sono tornati a confrontarsi». Infatti la vicepresidente dell’associazione è Maura Susanna, anche lei cantautrice ma valdostana, come segno di stretto legame con la regione a statuto speciale. Chiediamo a Tron come si muoverà fattivamente «Miralh». «La prima attività è una stretta collaborazione con gli sportelli linguistici della Comunità montana del Pinerolese, con una sorta di sportello itinerante che porteremo anche ai nostri concerti (quelli di Valeria Tron e Joglar) e poi la cosa a cui teniamo di più è mettere in relazione gli anziani e i bambini. Vogliamo che persone con esperienza trasmettano alle generazioni più giovani i loro saperi. Dobbiamo cercare di far rallentare questa società che viaggia troppo veloce, confrontando chi sa (gli anziani) e chi deve sapere (i giovani): entrambe categorie vere, che non sanno o non devono più mentire».

I progetti sono culturali ma si spostano anche nel mondo della praticità. «La lingua e la cultura sono importanti ma siamo ben consapevoli che è necessario dare spazio anche all’agricoltura e all’artigianato, promuovere la manualità. La cultura deve essere un nostro orto quotidiano da accudire ogni giorno affinchè diventi un qualcosa di normale». Come dicevamo all’inizio ci sono dei progetti pronti a partire con gli sportelli linguistici ma si sta lavorando anche su altro. «Un primo passo sarà quello di tutelare e sostenere i bambini nelle piccole realtà montane e poi vogliamo supportare il museo di Rodoretto. La nostra associazione poi non si preclude l’accesso ad altri territori: anzi, ci piacerebbe incontrare e conoscere altre realtà non solo alpine ma anche del resto d’Italia o all’estero».

La prima uscita pubblica sarà il 5 marzo a Pinerolo al Circolo dei Lettori per la presentazione di «Miralh».